A Palermo, nella cornice liberty di Villa Igiea, anteprima riservata per
l’opera edita da Ex Libris: un viaggio tra miti, memoria e identità dell’isola

PALERMO – In un evento privato ospitato nella suggestiva Villa Igiea, la scrittrice Denise Catalano ha presentato in anteprima la sua prefazione al volume “Pagine di Sicilia. Miti e novelle” di Antonella Colonna Vilasi, pubblicato da Edizioni Ex Libris.
Nel testo introduttivo, l'Autrice interpreta la Sicilia come “una terra che racconta chi la incontra”, descrivendo il libro come “un atto d’amore verso un’isola che accoglie, seduce e ispira”. La raccolta intreccia miti e leggende — da Colapesce ad Aretusa — con ricordi e suggestioni legate alle città siciliane.
L’evento segna un nuovo traguardo per la scrittrice palermitana, reduce da diversi riconoscimenti nazionali, tra cui il Premio “Impegno Bellezza Luce” a Montecitorio e il Premio Internazionale “Mondello Aurea Maris”. La serata si è conclusa con un momento conviviale e un brindisi augurale per i prossimi progetti dell’autrice.

Tra arte, solidarietà e storie personali, il nuovo calendario fotografico firmato dal collettivo Ricordi Stampati racconta l’umanità dietro la divisa.

Parte del ricavato sarà destinato a UNICEF e al Piano “Marco Valerio”

Le Terme di Diocleziano, complesso monumentale tra i più suggestivi e meglio conservati al mondo, hanno ospitato oggi alle ore 16.00 la presentazione del Calendario 2026 della Polizia di Stato. All’evento hanno preso parte il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani.

Gli scatti del calendario sono stati realizzati da Settimio Benedusi e Guido Stazzoni, fondatori del collettivo Ricordi Stampati, impegnato dal 2018 nella valorizzazione del ritratto come linguaggio accessibile e inclusivo. La narrazione fotografica si sviluppa su due piani: da un lato le foto di gruppo, dall’altro i ritratti in bianco e nero di singoli agenti accompagnati da brevi testimonianze personali.

L’edizione 2026 vuole raccontare l’incontro tra vita professionale e privata, mostrando il legame tra squadra e individuo. Tra le storie presentate compaiono quelle di Concetta, ispettore a Malpensa e madre; Mauro, prossimo alla pensione e da sempre legato al sogno di vestire la divisa; Julia, atleta paralimpica delle Fiamme Oro che attraverso la scherma ha ritrovato energia e fiducia; e Medy, nato a Mantova da famiglia bengalese, per il quale la Polizia rappresenta riscatto e servizio alla comunità.

Come ogni anno, parte del ricavato sarà devoluta a progetti benefici: al programma UNICEF “Zambia” per il diritto all’acqua e al Piano “Marco Valerio”, rivolto ai figli dei dipendenti della Polizia di Stato affetti da gravi malattie.

La presentazione, condotta dalla giornalista Laura Chimenti, ha visto la partecipazione di Federica Rinaldi, direttrice del Museo Archeologico Romano Terme di Diocleziano, del presidente UNICEF Italia Nicola Graziano, dell’ambasciatore UNICEF Gabriele Corsi e di numerosi ospiti del mondo culturale e dello spettacolo tra cui Federico Palmaroli, Pierpaolo Spollon e Paola Minaccioni.

La diretta dell’evento è stata trasmessa su YouTube. Dal 17 novembre sarà possibile acquistare il Calendario 2026 su Amazon.

Dalla militanza giovanile alla riflessione sul presente: tra testimonianze storiche, impegno civile e preoccupazione per le derive autoritarie,

l’autore richiama alla responsabilità collettiva per ridare forza alla Politica

Enzo Cimino dopo la sua ultima fatica letteraria "Elogio della Politica" si definisce sin dalle prime righe un semplice “cittadino comune”, rivendicando il suo essere estraneo ai Palazzi e ai ruoli ufficiali dell’informazione politica. A partire dagli anni universitari, nel novembre 1963, Cimino abbraccia i valori di una Politica libera, partecipata e delegata: libera perché figlia della Resistenza al nazifascismo; partecipata perché animata dal popolo organizzato in partiti e movimenti; delegata perché la sovranità si esprime attraverso il voto.

In un quadro globale segnato da sofferenze democratiche, Cimino evidenzia come solo il 30% degli Stati sia oggi sorretto da Costituzioni garanti di libertà, pace, diritti e giustizia. A fronte della crescita di regimi autoritari, di destre sovraniste e populiste e della persistenza di governi plutocratici e totalitari, l’autore denuncia la progressiva disaffezione verso la Politica, visibile anche nell’affluenza al voto in Europa, ferma intorno al 50%. Richiama inoltre l’allarme lanciato da Barack Obama, che ha definito Donald Trump “colui che sta portando gli USA a un passo dall’autarchia”.

Convinto che Politica e Democrazia siano complementari, Cimino propone un modello di partecipazione responsabile che recuperi senso, motivazione e impegno. Attraverso il suo percorso di “compagno di base”, intreccia esperienze personali e un ricchissimo repertorio di citazioni — oltre mille — provenienti da grandi figure della Storia politica, pensatori e persone comuni, come testimonianze del loro tempo. Il suo contributo è articolato in sette aree tematiche, che secondo l’autore rappresentano l’unica via per comprendere e curare le fragilità della democrazia contemporanea.

Cimino avverte che la Politica può essere “sangue e merda”, ma mai “una sputacchiera” da disprezzare, denunciando quanti tentano di annichilirla per favorire l’ascesa di uomini forti e governi sovranisti. L’appello è a non sottrarsi al proprio ruolo.

Oggi Cimino vive il suo “4° tempo”, definito come la stagione della piena qualità della vita, tra empatia, socialità e spirito di appartenenza. Dalla Sicilia all’Umbria, ripercorre i suoi anni nella sinistra giovanile, l’adesione al PCI e il percorso fino al Partito Democratico, restando sempre un militante partecipe. Ha conosciuto protagonisti del mondo politico come Emanuele Macaluso, Pompeo Colajanni e Simone Gatto, figure che hanno segnato il suo percorso.

Stabilitosi a Perugia nove mesi l’anno, trascorre il resto a Enna, vivendo entrambe le terre come parti essenziali della sua identità. Alla prima ha dedicato, assieme a Vladimiro Boccali, il volume Perugia e l’Umbria nere per caso; alla seconda ha rivolto l’attenzione del suo prossimo libro Quella Sicilia (interna) cancellata e ignorata. “Da 1000 chilometri — confida — osservo i miei luoghi siculi-sicani con disincanto e tristezza. Parallelamente, l’Umbria continua a incantarmi”.

La direttrice di Micromega apre l’anno accademico con
una prolusione sul Diritto internazionale e la Democrazia

Pubblico partecipe e vivace dibattito in chiusura. È stato inaugurato ieri sera il 31° anno accademico dell’Università Popolare “Ignazio Nigrelli”. A tenere la prolusione inaugurale è stata Cinzia Sciuto, direttrice della storica rivista Micromega, docente di Filosofia politica al Mediacampus di Francoforte e autrice di numerosi saggi per editori internazionali. Con una relazione chiara e appassionata, Sciuto ha illustrato il ruolo fondamentale del Diritto internazionale come pilastro della Democrazia, sottolineando come la tutela dei diritti e la cooperazione tra Stati restino condizioni indispensabili per la libertà e la giustizia globale. Il pubblico, numeroso e attento, ha seguito con grande interesse la lezione, animando un ampio e stimolante dibattito finale con la relatrice. Il prossimo appuntamento dell’UniPop è fissato per il 21 novembre, nell’ambito di un calendario di incontri che promette nuovi momenti di approfondimento culturale e civile.