Un primo maggio che segna un vero traguardo per la sanità ennese. Saranno infatti 66 i lavoratori dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna a ottenere la tanto attesa stabilizzazione a tempo indeterminato e full time, proprio nel giorno della Festa del Lavoro.

Un risultato che corona un percorso virtuoso avviato già nel 2024, che ha coinvolto complessivamente circa 150 dipendenti. La Direzione Strategica dell’ASP di Enna, guidata dal Direttore Generale Dr. Mario Zappia, ha condotto con determinazione tutte le fasi del processo, nel rispetto della normativa vigente e del fabbisogno aziendale.

“Ogni stabilizzazione è un passo importante per i lavoratori e le loro famiglie, ma soprattutto per l’intera Azienda che può contare su personale motivato per garantire un servizio sanitario sempre più efficace”, ha dichiarato il Dr. Zappia, esprimendo sincera soddisfazione per il risultato ottenuto.

Tra i nuovi stabilizzati figurano 42 OSS, 9 infermieri, 2 fisioterapisti, 1 tecnico audiometrista, 3 tecnici della prevenzione, 2 tecnici di laboratorio biomedico, 2 tecnici di radiologia, 4 assistenti amministrativi e 1 assistente informatico. Un traguardo che rappresenta una svolta concreta nelle prospettive lavorative e familiari di molti professionisti e che testimonia l’impegno dell’ASP nel rafforzare il proprio organico per offrire servizi sanitari di qualità all’intera comunità ennese.

 “Oggi è necessario aggiornare la lettura del fenomeno mafioso per costruire nuovi argini e contrastare una mafia in profonda trasformazione.” Con queste parole il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, ha aperto il suo intervento all'assemblea nazionale della Cgil contro la mafia e la corruzione. Un appello forte e chiaro a non cullarsi sulle analisi del passato.

“Se ci limitiamo a raccontare la storia della mafia e alle consuete dinamiche, rischiamo di perdere il passo,” ha avvertito Mannino, indicando la necessità di un cambio di rotta culturale, politico e sociale per affrontare una criminalità organizzata sempre più fluida e mimetica. Al centro dell’intervento, anche un’allarmante riflessione sul rapporto tra mafia e politica. “Prima era la mafia a cercare alleanze con la politica – ha osservato Mannino – ora sono alcune frazioni della politica a cercare la mafia per interessi propri. Questo dimostra una pericolosa debolezza istituzionale e una propensione alla collusione.” Un’accusa netta che tocca anche i livelli di governo: “Siamo di fronte a un esecutivo che smantella pezzo dopo pezzo la legislazione e gli strumenti antimafia. È un segnale inquietante,” ha sottolineato il segretario della Cgil Sicilia. Mannino ha infine ribadito l’urgenza di rafforzare l’azione sindacale nella lotta alla mafia: “Il sindacato deve affinare le sue capacità di analisi e iniziativa per riportare tra i lavoratori quello spirito antimafia che si era risvegliato con forza dopo le grandi stragi.” Una sfida cruciale, dunque, che riguarda non solo le istituzioni, ma l’intero tessuto democratico del Paese.

 Anche la Cisl territoriale di Agrigento, Caltanissetta ed Enna prenderà parte alla manifestazione del Primo Maggio a Casteldaccia, con una numerosa delegazione composta da rappresentanti delle federazioni, dei servizi e delle associazioni. A renderlo noto è la segretaria generale territoriale Carmela Petralia. “Sarà un momento importante – afferma Petralia – per riaffermare, alla presenza della segretaria generale nazionale Daniela Fumarola, l’identità sindacale della Cisl e il diritto alla sicurezza per tutti i lavoratori”.

Il sindacato ha scelto di celebrare la Festa dei Lavoratori a Casteldaccia per commemorare le cinque vittime del lavoro decedute proprio in quella località il Primo Maggio di un anno fa. Una tragedia che, secondo Petralia, impone una riflessione seria e urgente. “La piaga degli incidenti sul lavoro – prosegue – è ancora profondamente radicata nel nostro sistema produttivo. Non è più tollerabile morire mentre si lavora. I numeri drammatici devono portare a una presa di coscienza collettiva e concreta”.

Nel secondo semestre del 2024, evidenzia Petralia, gli infortuni sul lavoro sono cresciuti dello 0,19%, le malattie professionali del 21,6% e gli incidenti mortali del 3,81%. A essere maggiormente colpiti sono i lavoratori e le lavoratrici over 55, senza distinzioni di genere. I dati emergono dal report semestrale sulla salute e sicurezza stilato dal Dipartimento nazionale della Cisl, basato su statistiche ufficiali Inail. In questo contesto, la Cisl rilancia la proposta di un patto sociale che coinvolga istituzioni, imprese e sindacati per rafforzare le tutele.

Tra le proposte: l’introduzione della patente a punti per le imprese e l’aumento degli ispettori, ma anche un investimento strutturale nella formazione e nella cultura della prevenzione, a partire dalle scuole. “La nostra presenza a Casteldaccia – conclude Petralia – vuole ricordare che il sindacato c’è e continuerà a esserci, per riaffermare che la sicurezza sul lavoro è il fondamento di uno sviluppo realmente sostenibile e umano”.

 Le sigle sindacali FILT CGIL, UILTRASPORTI e FAISA CISAL hanno segnalato gravi irregolarità da parte del Gruppo Sais Trasporti – che comprende le aziende Autolinee Gallo, TUA e Giamporcaro – accusato di adottare comportamenti antisindacali e di compromettere la sicurezza e la dignità dei lavoratori. I sindacati, rappresentati dai coordinatori regionali Mario Nasca, Giuseppe Basile e Salvatore Crisafulli, hanno inoltrato una diffida formale all’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità, all’ANAV Sicilia e ai Consorzi del Trasporto Pubblico Locale Extraurbano, chiedendo un intervento immediato.

Tra le criticità segnalate: impiego massiccio e irregolare di lavoratori atipici e in somministrazione, oltre i limiti contrattuali e normativi; mancato rispetto dell’anzianità di servizio; utilizzo improprio di personale part-time su turni da full-time; differenze retributive per prestazioni equivalenti; tempi di percorrenza non realistici, che mettono a rischio la sicurezza di lavoratori e utenti. "Non possiamo accettare che tali irregolarità continuino a compromettere la sicurezza e la dignità dei lavoratori.

Se entro quindici giorni non riceveremo risposte concrete, procederemo con tutte le azioni previste" – avvertono i sindacalisti, annunciando l’intenzione di attivare le procedure di raffreddamento e informare le autorità competenti. I sindacati chiedono l’intervento delle istituzioni per ripristinare corrette relazioni industriali e garantire il rispetto del contratto collettivo e della normativa vigente.