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Enna - I giovani del PD: "l’8 e 9 giugno votiamo Sì per un’Italia più giusta"
I Giovani Democratici della Provincia di Enna hanno espresso il loro pieno sostegno ai cinque quesiti referendari su lavoro e cittadinanza che saranno sottoposti al voto l’8 e il 9 giugno prossimi. In una nota, il segretario provinciale Davide Conti ha definito il referendum "una battaglia di civiltà per la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, per la sicurezza e per l’inclusione sociale".
Secondo l’organizzazione giovanile, i primi quattro quesiti parlano direttamente a chi lavora, a chi ha perso il lavoro e a chi ogni giorno rischia la vita sul posto di lavoro. I GD ennesi si schierano in favore del ripristino del reintegro per i lavoratori licenziati senza giusta causa, dell’eliminazione dei tetti ai risarcimenti economici nei casi di licenziamento illegittimo, di maggiori tutele per i lavoratori precari e di una responsabilità più estesa per i committenti in caso di infortuni nei cantieri e nei luoghi di lavoro.
Il quinto quesito, sottolineano, riguarda invece il riconoscimento della cittadinanza italiana a chi risiede stabilmente nel Paese. I Giovani Democratici sostengono la proposta di ridurre da dieci a cinque anni il periodo di residenza necessario per presentare la richiesta, definendo la misura "un atto di giustizia verso chi vive, lavora e contribuisce alla società italiana, spesso restando invisibile".
"Questo referendum non rappresenta solo una serie di modifiche legislative – ha precisato Conti –: è una battaglia di campo, di visione, di valori. Non sono semplici riformette, ma strumenti di lotta per ridare voce a chi troppo spesso non ce l’ha".
Secondo il gruppo giovanile, è anche un’occasione per il Partito Democratico di riconnettersi con il mondo del lavoro e tornare a rappresentare con coerenza le istanze di chi costruisce ogni giorno il Paese, dentro e fuori i luoghi produttivi.
I Giovani Democratici di Enna invitano quindi cittadini e cittadine a recarsi alle urne per esprimere un Sì convinto e consapevole, "per un’Italia più giusta, contro la precarietà, per la sicurezza sui luoghi di lavoro e per l’inclusione di chi è parte integrante della nostra comunità".
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