L’estate sembra voler accelerare i tempi. Anche se il calendario dice ancora primavera, il meteo racconta un’altra storia: il caldo domina la scena e il peggio, secondo gli esperti, deve ancora arrivare. A partire da metà giugno, infatti, una potente ondata di calore è attesa sull’Italia, con temperature destinate a raggiungere valori eccezionali per il periodo. 
A portare la fiammata sarà Scipione, l’ormai noto anticiclone africano che, come spiega il meteorologo Matteo Gussoni di ilMeteo.it, dalle zone desertiche del Marocco e dell’Algeria si estenderà verso l’Europa e il Mediterraneo, avvolgendo anche il nostro Paese. 
Secondo gli ultimi modelli previsionali, la massa d’aria subtropicale non solo porterà cieli sereni e alta pressione, ma soprattutto farà impennare i termometri in molte città. Il picco di calore è atteso nel weekend tra il 13 e il 15 giugno, con temperature che toccheranno i 35 gradi al Nord e fino a 38-40 al Centro-Sud e nelle Isole. Firenze e Foggia potrebbero raggiungere i 38 gradi, Roma si attesterà sui 36, mentre nelle zone interne di Sicilia e Sardegna si potranno superare i 40-42 gradi. 
E non sarà soltanto il giorno a diventare insopportabile. L’afa, spiegano gli esperti, non darà tregua nemmeno di notte. Ci attendono le cosiddette “notti tropicali”, con minime sopra i 20 gradi in molte città italiane. Un fenomeno sempre più frequente, che rappresenta un segnale tangibile del cambiamento climatico in atto. 
Anche i mari cominciano a risentire dell’ondata di caldo: entro domenica si prevedono temperature dell’acqua fino a 27 gradi su Mar Ligure, alto Adriatico e basso Tirreno, con anomalie termiche di +4 o +5 gradi rispetto alla media stagionale. Dati preoccupanti che confermano la tropicalizzazione del Mediterraneo. 
La settimana in corso si preannuncia quindi la più calda di questo inizio estate, ma non sarà un episodio isolato. Le proiezioni stagionali dei centri meteorologici europei indicano che l’estate 2025 sarà molto calda, con luglio e agosto caratterizzati da temperature costantemente sopra la media e nuove ondate di calore all’orizzonte.
In altre parole: Scipione è solo l’inizio.

Fonte: iLMeteo.it

Un’immersione profonda nella riflessione sulla condizione dell’uomo contemporaneo e sulla sua connessione con la natura. Questo è “BeHumans Experience”, un percorso interattivo e multisensoriale, pensato per tutte le età, che invita a scoprire l’impatto individuale sull’ecosistema e a riscoprire la bellezza e la complessità del nostro pianeta.

Dal aprile 2025, nel cuore di Palermo, in via Ludovico Ariosto 2D, a pochi passi dalle famose vie della Libertà e Emanuele Notarbartolo, ha aperto le sue porte questa innovativa esperienza. Grazie a un mix unico di tecnologia e arte, ogni visitatore – definito “human” – viene accolto in un’atmosfera onirica e avvolgente, ideale per momenti di condivisione con amici e familiari. La struttura è inoltre accessibile a persone con ridotta capacità motoria, rendendo l’esperienza inclusiva e fruibile da tutti. Otto stanze immersive rappresentano un viaggio suggestivo attraverso gli elementi terrestri: dalla Stanza del Grano, con il suo avvolgente profumo del raccolto, alla Stanza dello Spazio, dove è possibile osservare la Luna da vicino. Ogni ambiente è curato nei dettagli per lasciare un segno indelebile, invitando gli “humans” a rallentare, osservare, ascoltare, toccare e sentire, riscoprendo così connessioni spesso dimenticate nei ritmi frenetici della vita quotidiana.

Le stanze rappresentano un microcosmo fragile e forte allo stesso tempo, simile all’essere umano, parte di una navicella che appartiene all’Astronauta. “BeHumans Experience” non è solo un percorso di intrattenimento, ma un racconto collettivo che esalta la resistenza, la sostenibilità e la relazione armoniosa con l’ambiente. La mostra è visitabile tutti i giorni con orari differenziati: dal lunedì al giovedì dalle 16:00 alle 20:00, venerdì e sabato dalle 16:00 fino a mezzanotte, e la domenica dalle 11:00 alle 20:00. Un’occasione imperdibile a Palermo per vivere un’esperienza che stimola la riflessione e celebra il legame più profondo tra uomo e natura.

Una svolta promettente arriva dal Giappone nella lotta all’inquinamento da plastica: i ricercatori del Riken Centre con l’Università di Tokyo hanno sviluppato una plastica biodegradabile che si dissolve in acqua di mare in circa un’ora, senza lasciare tracce tossiche, ma anzi nutrendo il suolo con azoto e fosforo.

La chiave è nei polimeri supramolecolari, una struttura molecolare innovativa in cui i legami tra le molecole sono più deboli e reversibili rispetto alla plastica tradizionale. Questo permette al materiale di:
- Sciogliersi come uno zucchero nell’acqua salata;
- Essere riciclato, riutilizzato o  riconvertito più facilmente;
- autoricomporsi in certi casi.

Il progetto è il frutto di trent’anni di ricerca guidata dal chimico Aida Takuzo, spinto dal desiderio di lasciare un pianeta migliore alle future generazioni. 
Ogni anno milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, dove possono restare anche per 450 anni, degradandosi in microplastiche che entrano nella catena alimentare e sono ormai presenti anche nei nostri corpi, persino nel cervello. 
Secondo l’ONU, l’inquinamento da plastica potrebbe triplicare entro il 2040 se non si interviene subito. 

Questa nuova plastica rappresenta una speranza concreta nella lotta all’inquinamento globale. È un esempio di come la scienza e l’innovazione possano fornire soluzioni reali a problemi urgenti, e un invito a cittadini, aziende e governi a non abbassare la guardia sul fronte ambientale. 
La scoperta arriva proprio in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, con il tema #BeatPlasticPollution: battere l’inquinamento da plastica non è più un sogno, ma una possibilità concreta.

Un italiano su due combatte lo spreco alimentare spinto dall’eco-ansia, la crescente preoccupazione per i cambiamenti climatici. Lo rivela un’indagine dell’Osservatorio Waste Watcher International, secondo cui il 53% degli intervistati adotta comportamenti concreti per aiutare l’ambiente, mentre il 61% si dichiara più fiducioso nel futuro quando agisce in modo sostenibile.

La sicurezza e la salubrità del cibo sono priorità per oltre il 90% degli italiani, più del gusto e del prezzo. Inoltre, il digitale si conferma alleato nella lotta agli sprechi: il 49% usa abitualmente siti e social per trovare ricette anti-spreco.
Lo studio evidenzia come l’eco-ansia, se ben indirizzata, possa trasformarsi in una spinta positiva verso stili di vita più consapevoli e sostenibili.