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- Categoria: Natura e Ambiente
Una boa ispirata al cuore umano trasforma il moto ondoso in energia pulita
Gli oceani coprono oltre il 70% della superficie terrestre e rappresentano una risorsa energetica enorme e ancora poco sfruttata. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie), per centrare gli obiettivi climatici al 2050 la produzione di energia oceanica dovrà crescere del 33% ogni anno. Le onde, con la più alta densità energetica tra le fonti rinnovabili, potrebbero rivoluzionare il settore.
In prima linea nella sfida c’è CorPower Ocean, azienda svedese fondata dal cardiologo Stig Lundbäck, che ha progettato una boa innovativa ispirata al funzionamento del cuore umano. Il dispositivo, chiamato CorPack, trasforma il movimento delle onde in energia elettrica stabile e pulita, raggiungendo una resa cinque volte superiore rispetto ai sistemi precedenti. Dopo anni di sviluppo, il primo esemplare in scala reale è stato installato al largo di Aguçadora, in Portogallo, e contribuisce già alla rete nazionale.
Anche altri attori come Eni, con l’Inertial Sea Wave Energy Converter, il cinese Nanku e la finlandese AW-Energy con il WaveRoller, stanno investendo nelle tecnologie marine. Tuttavia, l’energia delle onde e delle maree è ancora indietro rispetto a quella eolica e solare, a causa delle difficoltà tecniche, degli alti costi e della necessità di resistere alle forze estreme dell'oceano.
I Paesi europei con il miglior potenziale sono quelli affacciati sull’Atlantico, come Portogallo, Spagna, Francia, Irlanda e Regno Unito, mentre la Norvegia può sfruttare questa risorsa per rafforzare l’autonomia energetica delle sue comunità costiere. Il successo del settore dipenderà non solo dalla disponibilità delle risorse naturali, ma anche dal sostegno politico ed economico.
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