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Dal 2026 stop alla scorta degli 007 per Prodi, Renzi, D'Alema e altri ex premier: restano protetti Meloni, Conte e Draghi
Dal 1° gennaio 2026 cinque ex presidenti del Consiglio – Romano Prodi, Massimo D’Alema, Mario Monti, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni – non avranno più la protezione garantita dagli 007. La decisione, comunicata dal sottosegretario con delega ai servizi segreti Alfredo Mantovano, deriva dall’attuazione di una circolare varata nel 2020 durante il governo Conte II, finora rimasta inapplicata.
Il provvedimento mira a riportare sotto la gestione ordinaria del Ministero dell’Interno le misure di sicurezza per gli ex premier, interrompendo le tutele speciali fornite dall’intelligence, considerate una deroga eccezionale. Dopo cinque anni di regime transitorio, si passerà a un sistema standardizzato, che prevede la cessazione delle scorte dell’Aisi per chi non ricopre più incarichi governativi.
A mantenere protezioni attive saranno Giorgia Meloni, in qualità di presidente del Consiglio in carica, Giuseppe Conte e Mario Draghi, che già oggi non beneficiano di scorta mista Aisi-Interno.
La decisione, formalmente tecnica, ha però innescato polemiche, anche per il fatto che tutti i destinatari della revoca sono legati al centrosinistra. Alcuni osservatori parlano di una scelta potenzialmente divisiva, che potrebbe aprire un dibattito politico sulla sicurezza e la tutela delle figure istituzionali anche dopo la fine del loro mandato.
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