Intensa attività dal cratere Sud-Est

Nelle ultime ore l’Etna, il più grande vulcano attivo d’Europa, ha mostrato una nuova fase di attività vulcanica. L’Osservatorio Etneo dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha registrato una forte eruzione stromboliana dal cratere di Sud-Est, una delle bocche più attive del vulcano.

L’attività è iniziata la sera del 1° giugno, con un aumento progressivo del tremore vulcanico, un segnale che indica movimento di magma all’interno del vulcano. 
Verso l’1:30 di notte, si è osservata una crescita dell’attività infrasonica, ovvero onde sonore a bassa frequenza causate dalle esplosioni vulcaniche. Si è verificato un crollo parziale della parte nord del cratere Sud-Est, che ha provocato un flusso piroclastico (un rapido flusso di gas e materiale vulcanico caldo), visibile nella Valle del Bove.
Dall’eruzione si è sollevata una nube di cenere vulcanica alta diversi chilometri, ben visibile in gran parte della Sicilia. La cenere è finita anche in zone abitate, come Piano Vetore (CT), anche se in quantità limitate.
Per via dell’alta colonna di cenere, l’allerta VONA (Volcano Observatory Notice for Aviation) per l’aviazione è stata portata da arancione a rosso, il livello più alto. Tuttavia, l’aeroporto di Catania al momento è operativo e non ci sono state ripercussioni sui voli.
L’attività del vulcano ha generato anche una piccola colata lavica che scende dal lato sud del cratere Sud-Est, dirigendosi verso la Valle del Bove. Si tratta però di una colata modesta, che per ora non rappresenta un pericolo.

Gli esperti dell’INGV parlano di esplosioni frequenti e intense, che indicano una fase di attività vulcanica sostenuta. I segnali sismici (tremore e onde infrasoniche) sono ancora elevati e in aumento.