Si teme una piena escalation medio-orientale 
Tel Aviv sotto scacco, Teheran in fiamme: il Medio Oriente sull’orlo del baratro

Con una dichiarazione a effetto, il Ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha annunciato “uno stato di emergenza speciale su tutto il territorio dello Stato di Israele”."È essenziale seguire le direttive del Comando della Retroguardia e rifugiarsi immediatamente in aree protette", si legge in una drammatica nota ufficiale del Ministero della Difesa, che lascia presagire scenari cupi per le prossime ore.
Nella notte, il cielo sopra Teheran si è illuminato di esplosioni fragorose: l’IDF ha colpito con oltre 200 jet da combattimento, guidati da un’intelligence chirurgica, più di 100 obiettivi strategici sul suolo iraniano, inclusi impianti nucleari sensibili.
Secondo fonti internazionali, almeno sei scienziati nucleari iraniani sarebbero rimasti uccisi nei raid, alimentando lo spettro di una rappresaglia furiosa da parte della Repubblica Islamica.
Non si è fatta attendere la risposta di Teheran: 100 droni da combattimento sono stati lanciati contro Israele, segnando l’inizio di una controffensiva che potrebbe infiammare l’intera regione.
Gli Stati Uniti, con una mossa destinata a suscitare polemiche, hanno dichiarato di “non essere coinvolti nell’azione militare israeliana”. Ma intanto, Donald Trump ha convocato d’urgenza il governo, mentre l’Europa resta in silenzio, paralizzata.
Spazio aereo israeliano chiuso, voli cancellati da e per Tel Aviv, e una nazione intera in stato di allerta massima.
Anche l’Italia si muove: la premier Giorgia Meloni ha indetto per oggi una videoconferenza straordinaria con ministri e vertici dell’intelligence. Fonti di Palazzo Chigi confermano che Roma segue con la massima attenzione l’evolversi della crisi.