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Tutela della costa, M5S: "Serve una svolta nel governo del territorio"
Le deputate regionali del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi (nella foto) e Jose Marano, commentano con soddisfazione la recente sentenza della Corte costituzionale (n. 72/2025), che ha ribadito il divieto assoluto di costruzione entro i 150 metri dalla costa e bocciato l’ennesimo tentativo del governo Schifani di introdurre sanatorie per immobili abusivi su aree inedificabili.
Secondo Marano, vicepresidente della commissione Ambiente all’Ars, si tratta di una vittoria non solo giuridica ma culturale: il pronunciamento della Consulta sancisce la fine dei tentativi del centrodestra di aggirare norme fondamentali di tutela ambientale. Dopo anni di mobilitazione, denunce e battaglie istituzionali, la Corte ha riaffermato con chiarezza che non possono esserci deroghe a un principio cardine della pianificazione territoriale. Marano ha denunciato come le politiche portate avanti finora dal centrodestra abbiano camuffato interessi privati dietro la retorica della semplificazione, contribuendo invece alla speculazione e alla devastazione del paesaggio costiero.
Anche Ciminnisi, componente della stessa commissione, ha evidenziato l’ostinazione della maggioranza regionale nel perseguire una politica delle sanatorie in aperto contrasto con i principi costituzionali. Ha sottolineato come questi provvedimenti, spesso incostituzionali, minino la credibilità delle istituzioni e generino disparità tra chi rispetta le regole e chi tenta scorciatoie legislative.
Entrambe le parlamentari concordano sulla necessità di un cambio di rotta: rafforzare i controlli sul territorio, rifinanziare il fondo per le demolizioni – già voluto dal M5S nella scorsa legislatura – e snellire le procedure per l’attuazione degli strumenti urbanistici previsti dalla legge regionale 19/2020. La linea, affermano, è ormai tracciata: il paesaggio va protetto e non svenduto.
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