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- Categoria: Salute e Benessere
Sanità, AISI lancia l’allarme: “No ai trattamenti estetici nelle farmacie, violano la normativa”
L’Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti (AISI) alza la voce contro la crescente pratica di offrire trattamenti estetici e di medicina estetica all’interno delle farmacie, denunciandone l’illegittimità e i rischi per la salute pubblica.
Secondo l’AISI, tali attività sarebbero spesso svolte nei medesimi spazi destinati alla vendita di farmaci, senza le autorizzazioni sanitarie previste dalla normativa vigente. “Riceviamo numerose segnalazioni di casi in cui attività estetiche e medico-estetiche vengono esercitate nelle farmacie senza alcuna separazione strutturale e funzionale, in aperta violazione della normativa sanitaria”, afferma Karin Saccomanno, presidente dell’associazione. “È necessario tutelare i cittadini da pratiche che rischiano di mettere a repentaglio la loro salute e sicurezza”.
La preoccupazione riguarda non solo l’illiceità formale, ma soprattutto i potenziali pericoli per i cittadini. “La medicina estetica è a tutti gli effetti un atto sanitario – spiega Giovanni Onesti, direttore generale dell’AISI – e deve essere eseguita solo da personale medico qualificato in strutture autorizzate, come stabilito dal D.P.R. 14 gennaio 1997 n. 592. La sua commistione con servizi estetici o parafarmaceutici è impropria, rischiosa e del tutto priva di fondamento normativo”.
A rincarare la dose è Fabio Vivaldi, segretario generale dell’associazione: “L’assenza di controlli rigorosi e la confusione generata da un’interpretazione troppo ampia del concetto di ‘farmacia dei servizi’ stanno creando un corto circuito normativo e informativo. Il cittadino si trova spesso ingannato, credendo di usufruire di trattamenti regolamentati e sicuri, quando in realtà si tratta di pratiche al di fuori di ogni standard igienico-sanitario e professionale”.
AISI chiede un intervento tempestivo delle autorità sanitarie nazionali e regionali per verificare l’attività delle farmacie che pubblicizzano o eseguono trattamenti estetici o medico-estetici. “È fondamentale – conclude Saccomanno – riaffermare con fermezza che nessun trattamento sanitario o estetico può essere erogato senza un percorso autorizzativo chiaro e trasparente. La tutela della salute deve prevalere su qualsiasi logica commerciale”.
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