Un tragico filo rosso lega il 9 maggio 1978: in quella data l’Italia perse due figure centrali della sua storia recente, Aldo Moro e Peppino Impastato, vittime di due volti diversi della stessa violenza: il terrorismo delle Brigate Rosse e la brutalità mafiosa di Cosa nostra.

A ricordarli oggi sono la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Commissione Antimafia dell’Ars, Antonello Cracolici, che con parole diverse ma un sentimento condiviso sottolineano l'importanza di non dimenticare.

"Oggi ricordiamo Aldo Moro e Peppino Impastato, due figure diverse, - ha scritto Giorgia Meloni sui social - che hanno segnato la storia recente d’Italia, accumunate da un tragico destino: il 9 maggio 1978, persero la vita per mano di due delle forze oscure – le Brigate Rosse e Cosa Nostra – che hanno insanguinato la nostra Nazione negli anni bui del terrorismo e della mafia". E ancora, continua la Presidente del Consiglio: «Nel Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo, rinnoviamo il nostro impegno a difendere la libertà, la giustizia e la legalità. La loro eredità ci ricorda che l’Italia non si piega davanti a chi semina morte e paura. Onoriamo il loro sacrificio, costruendo ogni giorno una Nazione più forte, unita e libera. No alla violenza politica, di qualsiasi colore, e all’oppressione mafiosa».

Dalla Sicilia, Cracolici ha voluto rimarcare la forza dell’eredità morale lasciata da Impastato e Moro. "Mi trovo oggi a Cinisi – ha detto Cracolici – per commemorare il 9 maggio 1978, quando Peppino Impastato venne barbaramente ucciso da Cosa nostra. Una morte seguita da un indegno tentativo di depistaggio, volto a infangarne la memoria e a sminuirne l’impegno civile. Impastato ha avuto il coraggio di sfidare il silenzio e l’omertà attraverso i microfoni di Radio Aut, rompendo il muro dell’indifferenza." Nello stesso giorno, in un drammatico intreccio del destino, venne rinvenuto il corpo di Aldo Moro, vittima delle Brigate Rosse. "Due personalità molto diverse – ha sottolineato Cracolici – ma accomunate da ideali profondi di giustizia e libertà. Ricordarli insieme, nella Giornata della Memoria per le vittime delle stragi del terrorismo e della mafia, è un dovere morale e civile." Cracolici ha anche condannato con fermezza la recente aggressione avvenuta a Monreale: "Un episodio che richiama la cultura mafiosa della sopraffazione. Una violenza cieca che dobbiamo respingere con decisione."

Nel nome di Moro e Impastato, istituzioni e cittadini rinnovano oggi il patto civile contro mafia e terrorismo, per un’Italia più giusta, forte e libera.