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- Categoria: Cinema Teatro e Spettacolo
“L’urtimu maju”: Alessandro D’Andrea Calandra rende omaggio alle vittime della strage di Portella della Ginestra
Un brano per non dimenticare. Un omaggio in musica a una delle pagine più tragiche della storia italiana del dopoguerra. Il cantautore agrigentino Alessandro D’Andrea Calandra pubblica “L’urtimu maju”, un singolo che rievoca con straordinaria intensità emotiva la strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947.
L’artista siciliano, attraverso il dialetto e una narrazione toccante, restituisce voce a uno dei sopravvissuti dell’eccidio, un contadino che ripercorre quel giorno con il cuore colmo di speranza prima, e di dolore poi. La canzone si apre con la descrizione dei preparativi del mattino, quando famiglie intere, spesso a dorso d’asino, si mettevano in cammino per partecipare alla festa dei lavoratori e celebrare la recente vittoria del Blocco del Popolo, la coalizione tra socialisti e comunisti. Un momento di gioia, trasformato presto in tragedia: un commando armato, legato a interessi mafiosi e alla destra reazionaria, aprì il fuoco sui manifestanti. Undici i morti, più di trenta i feriti. Vittime innocenti, tra cui donne e bambini, in quello che fu un attacco vile contro un popolo che chiedeva giustizia, lavoro e dignità.
Nel brano “L’urtimu maju”, le raffiche di mitra e lo scoppio delle granate vengono inizialmente scambiati per fuochi d’artificio, fino alla presa di coscienza del dramma: la fuga, il sangue, il silenzio di un’umanità spezzata. Con questo lavoro, Alessandro D’Andrea Calandra si conferma non solo come artista dal grande talento musicale, ma anche come voce civile capace di trasformare la memoria storica in un atto di resistenza culturale.
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