Si alza il livello dello scontro all’interno del Partito Democratico siciliano. Il deputato regionale Dario Safina interviene con durezza contro il capogruppo all’Assemblea Regionale Siciliana Michele Catanzaro, accusandolo di alimentare tensioni sterili in un momento delicato per il partito. Secondo Safina, Catanzaro avrebbe scelto ancora una volta la strada della polemica fine a sé stessa, tradendo il ruolo che gli compete come rappresentante di tutto il gruppo parlamentare del PD, e non solo di una singola corrente.

Le sue esternazioni sono state interpretate come sintomo di una visione parziale e divisiva che rischia di compromettere la coesione interna e il lavoro collettivo. Safina sottolinea di aver finora mantenuto un profilo basso nella speranza che il dibattito congressuale potesse svilupparsi lungo i binari del rispetto e del riconoscimento reciproco. Tuttavia, davanti a quella che definisce una sistematica delegittimazione di chi non si allinea a logiche faziose, ha deciso di non restare più in silenzio. Nel mirino anche l’attacco al segretario regionale Anthony Barbagallo, che secondo Safina sarebbe stato mascherato da una pretestuosa richiesta di rispetto del regolamento. Un atteggiamento che rappresenterebbe una pericolosa deriva personalistica a scapito dell’interesse collettivo del partito. Safina denuncia il rischio di un ulteriore indebolimento del gruppo parlamentare e della credibilità del PD agli occhi dei cittadini siciliani, causato da chi continua ad alimentare conflitti interni.

Ribadisce invece la necessità di un partito capace di restare plurale ma unito, autonomo nei suoi processi decisionali e fedele al mandato congressuale. La sua posizione si configura come un richiamo forte al senso di responsabilità e al rispetto delle regole democratiche interne, in un frangente che potrebbe segnare una svolta importante per gli equilibri del partito in Sicilia. PD,