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La Democrazia Cristiana è tornata. Adesso, coltiviamola insieme. (Di Salvatore Cuffaro)
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La Democrazia Cristiana è tornata. Adesso, coltiviamola insieme. (Di Salvatore Cuffaro)
Avevamo promesso che avremmo rifatto la Democrazia Cristiana e ci siamo riusciti. Adesso, tocca a tutti noi coltivarla e custodirla. È un patrimonio storico, culturale, sociale e politico della nostra Terra, tocca a chi ci crede salvaguardarla. La nostra non vuole essere un’operazione malinconica, ma la volontà di dare agli elettori la possibilità di tornare a scegliere un’idea nella scheda elettorale.
Lo spirito che ci muove è quello di sollecitare tutti ad acquisire o rafforzare la responsabilità civile che abbiamo nei confronti della nostra Terra, invogliarli a guardare con animo speranzoso al futuro. Di fronte alle tante sacche di povertà, alle numerose fragilità sociali, al precariato giovanile e femminile, alle numerose famiglie costrette a stenti e sacrifici di ogni sorta e alle condizioni di disagio, non possiamo rimanere insensibili e inerti né disperderci in tentativi solitari. La politica ha bisogno di un abbraccio di speranza per risvegliare un sussulto civico e ricominciare, non arrendersi, riacquistare la speranza di sperare. Noi siamo la Democrazia Cristiana.
In un tempo dove la politica assume un atteggiamento sovranista e populista e appare un’anomalia essere moderati, la DC urla il suo essere democratica e popolare.
Siamo democristiani perché amiamo le persone nella loro naturale tensione verso il destino infinito per cui sono fatte. Siamo democristiani perché riconosciamo nella libertà generativa di questa tensione e nella relazione vitale che ne scaturisce tra persone, famiglia e comunità sociale, l’argine invalicabile per qualsiasi forma di potere.
Siamo democristiani perché crediamo nella fraternità tra i popoli e nell’amicizia sociale tra quanti ne hanno a cuore le sorti, orizzonti irrinunciabili di ogni azione politica che intenda fare proprio il “sogno” che ha animato l’azione dei Padri costituenti e dell’Europa Unita. Siamo democristiani perché crediamo nel ruolo delle Istituzioni pubbliche chiamate a sostenere e promuovere cittadini, corpi intermedi e imprese attraverso i linguaggi inscindibili della sussidiarietà e della solidarietà.
Siamo democristiani perché crediamo che concorrere ad avviare i percorsi di autentico cambiamento – dei quali tutti riconosciamo la necessità -, valga molto di più che gestire effimeri spazi di potere.
Siamo democristiani perché crediamo al primato della parola e del dialogo rispetto a quello del conflitto ideologico.
Siamo democristiani perché crediamo al valore dell’unità rispetto all’affermazione dell’interesse egoistico di una sola parte.
Siamo democristiani perché crediamo alla funzione di una giustizia in grado di contrastare efficacemente qualsiasi inammissibile condizionamento mafioso e criminale della libertà personale, sociale, economica e politica, garantendo, al contempo, il necessario sostegno per le vittime e i loro familiari, insieme al percorso rieducativo e al riscatto sociale di quanti hanno commesso degli errori e ne hanno pagato le conseguenze.
Siamo democristiani perché non abbiamo alcuna nostalgia di un passato che non torna e non potrà mai tornare – nelle sue forme e nelle sue stagioni – e nutriamo la consapevolezza dell’assoluta modernità di un patrimonio ideale in grado di proiettarci, senza paura e con creativa responsabilità, nell’impegno a servizio del bene comune, in un tempo carico di contraddizioni e di sfide.
Siamo democristiani perché vogliamo amare e servire la nostra Terra fino al sacrificio; questa Terra dove è nato prima il PPI di Sturzo e poi la DC.
Siamo democristiani perché pensiamo che la politica debba essere la più alta forma di servizio per gli altri e perché non possiamo e non vogliamo rassegnarci a credere che non può tornare a esserci la politica, quella buona. La DC crede che si possa realizzare questo sogno di democrazia e di libertà.
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