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Sanità in affanno, ma le aziende ignorano la contrattazione dei dirigenti: l’allarme di Salvatore Mingrino (Fedir)
Palermo – Le aziende sanitarie siciliane continuano a ignorare l'obbligo della contrattazione decentrata integrativa, nonostante le evidenti criticità del sistema sanitario regionale. A denunciarlo è Salvatore Mingrino, Segretario regionale e componente della Segreteria nazionale della Fedir, il sindacato dei dirigenti Professionali, Tecnici e Amministrativi (PTA) della sanità pubblica e degli enti locali. “La situazione è allarmante – dichiara Mingrino – molte aziende non hanno ancora avviato i tavoli di confronto previsti dal contratto nazionale. Questo ritardo compromette non solo il riconoscimento economico e professionale di centinaia di dirigenti, ma anche l’efficienza dell’intero sistema sanitario”.
La contrattazione integrativa annuale non è un atto burocratico, ma uno strumento fondamentale per assicurare trasparenza nell’assegnazione degli incarichi, corretta distribuzione delle risorse accessorie e definizione di obiettivi chiari. “Senza questi elementi – aggiunge Mingrino – si genera incertezza, si demotiva il personale e si ostacolano i processi decisionali. I dirigenti PTA sono figure centrali per il funzionamento delle strutture: ignorarli significa colpire al cuore l’organizzazione sanitaria”. La denuncia della Fedir non si limita a un piano sindacale, ma evidenzia un problema strategico per la tenuta del sistema sanitario regionale, già alle prese con carenze di personale, strutture inadeguate e lunghe liste d’attesa.
“Una sanità efficiente ha bisogno di una macchina organizzativa funzionante – prosegue Mingrino – e questo si ottiene anche mettendo i dirigenti nelle condizioni di lavorare al meglio, attraverso il riconoscimento concreto del loro ruolo”. Fedir chiede alle aziende sanitarie siciliane l’immediata convocazione dei tavoli di contrattazione, nel rispetto degli obblighi contrattuali e di un necessario cambio culturale. “I dirigenti PTA non sono semplici esecutori, ma professionisti essenziali per garantire trasparenza, legalità, efficienza e innovazione – sottolinea Mingrino – il loro coinvolgimento nei processi decisionali è imprescindibile”.
La disponibilità al confronto è totale, ma occorrono tempi certi e volontà reale di ascolto. “Continuare a rimandare – conclude Mingrino – significa danneggiare la sanità pubblica e indebolire la sua capacità di rispondere ai bisogni reali delle comunità. Chiediamo alle aziende e alla Regione di convocarci al più presto: è un dovere contrattuale e un atto di responsabilità verso tutti i cittadini siciliani”.
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