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Redazionale - Incendi: tutta la Sicilia coinvolta, Enna la più colpita
Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile della Regione Siciliana ha reso noto l’aggiornamento al 13 agosto dei comuni nei cui territori si sono sviluppati incendi nei mesi di luglio e agosto. Ben 188 comuni su 391 sono stati coinvolti. In tutta la Sicilia, in tutte le provincie. Il 48% dei comuni siciliani. Enna con il 75% dei comuni è la provincia più coinvolta. Seguono Catania con il 69%, 56% Trapani, 54% Palermo, 48% Siracusa, 42% Ragusa, 40% Messina, 30% Agrigento e 18% Caltanissetta. La mappa degli incendi è molto eloquente sulla gravità della emergenza incendi in Sicilia. La contestualità ed il susseguirsi degli incendi dovrebbero indurre ad approfondire in modo adeguato le cause di questa catastrofe ambientale. Una ferita profonda inferta non solo alla natura ma anche a tutti i siciliani, profondamente scossi ed increduli per la gravità della situazione.
Alla emotività della prima giustificata reazione con gli appelli all’intervento dell’esercito, di pene più severe per gli autori, di analisi complottistiche non supportate da prove, di ipotesi di azioni criminali organizzate per riaffermare il controllo del territorio o ricattare lo Stato ed i governanti per secondi fini, è necessario che subentri un’azione unitaria delle istituzioni a tutti i livelli che rafforzi il coordinamento degli interventi di prevenzione e di controllo del territorio.
Un’azione unitaria che faccia luce però, senza alcuno sconto sulle responsabilità, sulle cause e concause. Un’azione strutturale che sia in grado di riportare tutte gli interventi di Regione e protezione civile, Enti locali, Forze dell’ordine, Vigili del fuoco, Terzo settore e volontariato in un unico sistema interconnesso, non solo nel momento dell’emergenza, ma, anche, quando si devono reclamare o promuovere nei tempi giusti, collaborazioni condivise del mondo degli agricoltori, allevatori, di tutti i proprietari di terreni e coltivazioni. Ma anche di tutti i cittadini che in ogni caso possono essere coinvolti nella realizzazione di interventi a difesa e salvaguardia della natura. Da considerarsi non solo beneficiari o vittime degli eventi ma protagonisti in positivo responsabili di una rivoluzione di transizione ecologica che nei prossimi anni sarà compiuta in Italia ed in Europa secondo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato.
Intanto, anche per esorcizzare la paura creata ad arte dai criminali incendiari, vanno colte subito le interessanti e semplici proposte di alcuni cittadini che capaci di superare l’angoscia della distruzione di boschi e coltivazioni ma, anche, di abitazioni rurali ed aziende con attrezzature ed animali, si rendono disponibili a piantare alberi ovunque possibile.
Una proposta solo in apparenza ingenua che, però, è portatrice di idealità e visione del futuro in cui le nuove generazioni possono ritrovarsi e sperare, con il loro fondamentale apporto, in un territorio più vivibile e sostenibile.
Gaetano Mellia
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