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Divorzio tra Letta e Conte e scontro tra Meloni e Berlusconi sulla premiership
La campagna elettorale per il voto anticipato del 25 settembre è iniziata ed i tempi sono ristrettissimi per trovare gli accordi e le strategie all’interno dei rispettivi schieramenti. In una lunga intervista a Repubblica, Enrico Letta lancia la sfida alla destra "La scelta alle elezioni del 25 settembre è chiara: o noi o Meloni". Il Pd punta a una lista "aperta ed espansiva" di "democratici e progressisti". E si dà due settimane di tempo per capire chi ci sta. La porta è aperta a "chi porta un valore aggiunto, chi si approccia con spirito costruttivo e chi non arriva con veti". Nell’intervista Letta ribadisce "Parleremo con tutti" con Calenda, Speranza, Di Maio, Renzi e spera con gli ex di Forza Italia come Brunetta, Carfagna, Gelmini. E con Conte? "No. Il percorso comune si è interrotto il 20 luglio e non può riprendere, è stato un punto di non ritorno. Lo avevo avvertito che non votare la prima fiducia sarebbe stato lo sparo di Sarajevo".
Sul fronte del centro destra è in corso un confronto/scontro sulla premiership perché Berlusconi non è convinto a riconoscere la regola affermata da Giorgia Meloni secondo cui il premier va espresso dal primo partito della coalizione vincente.
Berlusconi sarebbe intenzionato a indicare un esponente dei suoi come prossimo premier. A persone a lui molto care avrebbe confidato che la carta giusta potrebbe essere quell’Antonio Tajani, vice presidente di FI e del Ppe, che lui stesso aveva già proposto come possibile candidato premier nel 2018.
Nel frattempo, Salvini avvia la campagna elettorale a Domodossola ostentando sicurezza di vincere le lezioni con la Lega primo partito e, anche, preannuncia «La prima proposta che la Lega porterà in Consiglio dei ministri sarà un nuovo decreto sicurezza con l’impegno — assicura — a zero clandestini in giro per il nostro Paese. Stop barconi e subito tornare a casa».
Sul fronte del M5S le difficoltà si moltiplicano di ora in ora. Grillo lancia Di Battista e impone il tetto ai due mandati, spiazzando molti big del Movimento a cui Conte aveva promesso una deroga. Addio all'alleanza col Pd e all'Agenda Draghi, si riporta indietro il nastro, ai grillini di lotta e non di governo. Intanto nelle primarie il campo progressista in Sicilia incorona l'eurodeputata Pd Caterina Chinnici, che precede la sottosegretaria all'Istruzione Barbara Floridia (M5s).
Gaetano Mellia
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