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Redazionale - Contestare e dissentire ma senza negare la libertà di parola ed opinione
Non si può tacere su quanto accaduto al Salone del Libro di Torino con la contestazione delle attiviste dei movimenti Extinction Rebellion e Non una di meno alla ministra per la Famiglia Eugenia Roccella che avrebbe dovuto presentare il suo libro Una famiglia radicale. Non si è trattato solamente di una contestazione o espressione di dissenso ma di una vera e propria negazione della libertà di parola ed opinione.
Non si può sottovalutare né tantomeno giustificare simile comportamento nel nome della diversa posizione culturale e politica. L’intolleranza apre il varco alla violenza che prima verbale si può trasformare in tante espressioni di negazione dei diritti di pensare diversamente e dissentire. La ricerca del dialogo basato sull’ascolto rispettoso può dare speranza di convincere gli interlocutori, altrimenti, al contrario si è disposti ad una conflittualità prima verbale e poi anche violenta, senza alcuna prospettiva se non il frantumarsi delle relazioni interpersonali e dei rapporti sociali e politici.
Non possiamo essere accondiscendenti opponendo analoghe reazioni di intolleranza, perché ai giovani e indistintamente a tutti non possiamo prospettare una società così turbolenta. Di questo passo ci potremmo trovare a vivere con la paura di esprimersi in pubblico ed anche in privato. Se questo non è un anticipo del collasso della democrazia seppure imperfetta, si dica che cosa è. Con coraggio e tolleranza dialoghiamo per evitare ogni tipo di degenerazione.
La nostra idea se prevale ad ogni costo con la forza non è più un’idea è una pallottola che ferisce.
Gaetano Mellia
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