Chi afferma che una laurea non garantisce più il lavoro sbaglia. Il titolo di studio universitario resta una leva importante per accedere al mondo del lavoro, ma non tutti i percorsi accademici sono uguali. Alcune lauree offrono maggiori opportunità occupazionali, stipendi più alti e un ingresso più rapido nel mercato.

Lo conferma l'ultima indagine Almalaurea 2023, che ha messo a confronto tassi di occupazione, tempi di inserimento e retribuzioni dei laureati. A dominare la classifica dei corsi magistrali più “performanti” ci sono:

Ingegneria industriale e dell'automazione: 91,2% di occupazione, 2 mesi per trovare lavoro, 1.686€/mese.
Informatica e Tecnologie ICT: 90,3% di occupazione, 2,2 mesi, 1.719€/mese.
Area Medico-Sanitaria e Farmaceutica: 84,1% di occupazione, 2,5 mesi, 1.644€/mese.

Subito dietro troviamo le aree Economica, Agrario-Forestale, Veterinaria, Architettura e Ingegneria civile. Tuttavia, anche queste ultime richiedono tempi leggermente più lunghi per un inserimento lavorativo stabile.

Le lauree in ambito giuridico e psicologico, invece, si collocano in fondo alla classifica, sia per retribuzione media (1.049€ e 1.005€ netti mensili rispettivamente), sia per tempi d’attesa: fino a 8,3 mesi per Giurisprudenza e oltre 10 mesi per Lettere e ambiti umanistici.

Questi dati dimostrano che laurearsi conviene, ma serve scegliere con consapevolezza. Optare per settori in crescita, con alta domanda di competenze, è la chiave per trasformare il “pezzo di carta” in un vero biglietto d’ingresso nel mondo del lavoro.

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