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Società e Costume - Nonni e anziani: le radici del nostro passato
Lo scorso 25 luglio si è celebrata la prima giornata mondiale dei nonni e degli anziani, una giornata fortemente voluta e istituita da Papa Francesco. La figura dei nonni solitamente è legata alla figura di una persona anziana che permette ai nipoti di avere un legame con il proprio passato.
La figura dei nonni d’oggi è molto diversa rispetto al passato: oggi i nonni si presentano con un aspetto più curato, forse dovuto anche allo stile di vita che conducono. In Sicilia, fino agli anni 70, essi svolgevano delle attività contadine o in miniere. Queste tipologie di lavori non permettevano ai nonni del tempo di mantenere un aspetto giovanile come invece ci stiamo abituando a vedere negli ultimi quarant’anni. I nonni, ai giorni nostri, sono più attenti a curare il proprio aspetto.
Anche il ruolo del nonno ai giorni d’oggi è molto diverso rispetto al passato. Oggi, infatti, andando in giro per le città si vedono molti più nonni che spingono passeggini con i propri nipoti, mentre nel passato la cura dei nipotini o dei bambini in genere era di competenza delle donne. Si evince che i nonni moderni più vicini all’epoca sono più in grado di comprendere le esigenze dei genitori. In effetti, anche le esigenze delle famiglie sono cambiate rispetto al passato, il ruolo della donna moglie-madre è diverso. Una donna non è solo moglie e madre, ma svolge un lavoro e, pertanto, se i propri figli sono così piccoli da non avere l’età adatta per frequentare la scuola materna e la famiglia non può supportare i costi di una baby-sitter, sono i nonni a dover ricoprire questo ruolo.
Accudire i propri nipoti per un nonno o una nonna può essere un beneficio personale, li fa sentire ancora utili e ancora giovani. Per i nipoti, i nonni possono rappresentare un punto di riferimento su cui possono contare e raccontare cose di sé che non si potrebbero raccontare ai propri genitori. Naturalmente non tutti i nonni sono uguali, ci sono quelli più aperti e flessibili e coloro che invece sono più chiusi restii alle novità. I nonni sono coloro che, con loro immerso amore, fanno tutto per i propri nipoti.
Nel passato i nonni ricoprivano un ruolo centrale nelle famiglie. Famiglie che molto spesso non erano composte come oggi siamo abituati a vedere, si viveva in una stessa casa genitori e figli anche se questi ultimi erano sposati e avevano figli a loro volta; la terza generazione aveva quindi la fortuna di vivere con i propri nonni.
Affermava Papà Francesco all’inizio del suo pontificato: “I nonni, depositari di amore, pazienza e saggezza, scrigni di memoria, autori di sogni profetici, custodi di radici, anello di congiunzione tra le generazioni, eredità di fede. Nonni talvolta fragili, dalla voce spesso flebile, eppure sempre preziosa la cui preghiera è in grado di 'proteggere il mondo'”.
Un amore diverso rispetto a quello che si prova verso i figli. Non perché si amino di meno, ma perché hanno ruoli diversi; il genitore ha il compito di educare la propria prole e questo richiede autorevolezza, mentre i nonni cercano di accontentare i propri nipoti. La fede, per coloro che la professano, ha svolto un ruolo fondamentale dell’educazione dei nipoti. Secondo Papa Francesco i nonni, assieme alla chiesa, svolgono un ruolo fondamentale nell’educazione alla fede dei più piccoli. In occasione della Giornata mondiale degli anziani Papà Francesco ha affermato che “i nonni (sono) anche eredità di fede e anello di congiunzione tra le generazioni”. Tra i nonni e nipoti quindi, avviene l’incontro tra generazioni: i nonni possono essere d’esempio per i nipoti non solo per quando riguarda la fede che hanno saputo professare, ma per come hanno saputo vivere la propria quotidianità nella semplicità. Però tutto questo è stato dimenticato e a molti bambini non viene più trasmesso il rispetto verso i nonni o gli anziani in genere, custodi della storia di generazioni intere e di ricche tradizioni di famiglia. Nonni talvolta fragili, dalla voce spesso flebile eppure sempre preziosa, la cui preghiera è in grado di “proteggere il mondo”. Per tutto questo Papa Francesco, fin dall’inizio del pontificato, ha voluto rivolgere il suo pensiero verso i nonni, un esempio di vita, costruttori di pace e giustizia, modelli di solidarietà.
Ma alla figura dei nonni non possiamo non legarla a quella dell’anziano; solitamente un nonno/a (anche se le cose sono in mutamento) è una persona anziana, ma di contro una persona anziana non è detto che sia un nonno/a. Questo non toglie la sua importanza all’interno della società: essere anziano non è una malattia, ma una condizione che fa parte del ciclo della vita. Anziano che, nel corso della storia, ha svolto un ruolo importante per la società e per le famiglie di cui ne è stato il pilastro fondamentale. L’anziano, nelle società preindustriali veniva visto come il saggio della comunità, colui che doveva essere rispettato. Anche nelle famiglie la persona anziana era quella che doveva essere rispettata e che dettava le regole alle quali tutta la famiglia doveva sottostare e ancora oggi, in alcuni paesi del mondo, è così.
Ben diversa è la concezione delle persone anziane ai giorni nostri e nelle società evolute dove lo si vede relegato in un angolo usurpato dal suo ruolo: questo può essere motivo di stress e depressione e ciò va aggiunto al fatto che non vi sono più le famiglie di un tempo, “le famiglie patriarcali”, ma i nuclei famigliari dove non c’è più posto per le persone anziane che magari vergono lasciate nelle proprie case ma con delle badanti o in delle case di riposo. Per una persona anziana essere sradicata dalla propria casa, dai propri affetti, può essere un evento traumatico e quindi forse, è più auspicabile stare più vicini ai nostri anziani per non farli sentire soli.
Stare accanto a una persona anziana non dovrebbe essere un peso, ma un’opportunità per conoscere il nostro passato. Il nostro passato non si conosce solamente dai libri di storia, ma anche da coloro che lo hanno vissuto in prima persona e anche per questo vanno accuditi e rispettati.
Andrea Fornaia
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