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- Categoria: Archeologia e Culture Antiche
Archeologia e Culture Antiche – Misteriose e affascinanti: le Grotte della Gurfa di Alia
Nel territorio di Alia, a sud-est della provincia di Palermo, si trova una particolare testimonianza di architettura rupestre: le Grotte della Gurfa, situate nell'omonima Riserva suburbana.
Il nome “Gurfa”, di derivazione araba “ghorfa”, significa “camera”; nella toponomastica siciliana, inoltre, il termine “gurfi” ha il significato di “deposito, magazzino”.
Cavate nell'arenaria rossa della collina nella quale si trovano, è tutt'ora incerto, per gli esperti, datare e attribuire con certezza gli antichissimi insediamenti, anche a causa della mancanza, nell'area, di reperti fittili e dell'utilizzo degli ipogei fino agli anni '90 del Novecento (per uso agricolo). Tuttavia, i rilievi effettuati hanno permesso di datare il complesso dal 2.500 a.C. al 1.600 a.C., età del bronzo.
L'area si esplica in sei cavità, scavate nell'arenaria su due livelli.
Il primo livello risulta composto da due ambienti: l'uno a pianta rettangolare, alto 4,53 m e con soffitto a due spioventi (detto “a saracina”), l'altro a pianta ellittica, alto ben 16,53 m e di forma campaniforme; i due ambienti presentano aperture per comunicare autonomamente con l'esterno e sono collegati tra loro da un corridoio.
Il secondo livello è collegato al primo per mezzo di una scalinata scavata nella roccia e consta di quattro ambienti, uno a sinistra e tre a destra in successione. I quattro ambienti del secondo livello presentano un'ampia finestra aperta sulla vallata. Un lungo corridoio riporta al primo livello (a metà dell'ambiente campaniforme).
Sul complesso rupestre sono ancora aperte le interpretazioni sul suo utilizzo originario.
Gran parte degli studiosi attribuisce alle grotte la funzione di fossa granaria di età tardo romana o bizantina.
Tuttavia, una delle grotte, la più grande, è stata definita a thòlos per la somiglianza con la thòlos (monumento funerario della civiltà micenea) di Atreo e Micene; sulla scia di questa interpretazione, alcuni indicano il luogo come la tomba del re Minosse.
Curiose e affascinanti, le grotte rimangono un esempio di architettura rupestre ancora avvolto da un mistero che attende di essere svelato.
Giovanna Garlisi
Foto 1 e 2: Di Davide Mauro – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=46246030
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