Il recupero del relitto “Gela II”, un’antica nave di epoca greca databile al V secolo a.C., è iniziato. Il relitto è stato scoperto nei fondali di contrada Bulala, vicino al porto di Gela. Il progetto di scavo e recupero è diretto dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Le operazioni saranno eseguite da un consorzio di imprese, Atlantis di Monreale (Pa) e Cosiam di Gela (Cl), che hanno vinto l’appalto per un importo di circa 500 mila euro. Il tempo stimato per l’esecuzione dei lavori è di 270 giorni.

L’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, ha sottolineato l’importanza di questo recupero. Ha affermato che il mare di Gela ha restituito nel corso degli anni tracce del passato di grande importanza, che contribuiscono alla ricostruzione della sua storia. Il recupero di questo secondo relitto offre un’ulteriore opportunità per il territorio di Gela per continuare il processo di sviluppo culturale e turistico.

Il relitto “Gela II” è stato individuato a circa un chilometro dal primo relitto “Gela I” da un subacqueo locale nel 1990. Negli anni successivi, dai fondali di Gela sono stati recuperati numerosi reperti come gli elmi corinzi, individuati a contrada Bulala, o i numerosi lingotti di oricalco (un’antica lega di rame e zinco, simile all’ottone), attualmente in esposizione al Museo archeologico di Gela.

Questo progetto rappresenta un importante passo avanti nella comprensione del patrimonio storico e culturale della Sicilia e offre nuove opportunità per lo sviluppo turistico della regione.