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- Categoria: Agricoltura e Zootecnia
Enna – Allarme cinghiali. Rampulla: situazione molto seria con danni enormi per il territorio
L'allarme lanciato da questa testata dopo avere ascoltato agricoltori, aziende zooteniche e semplici cittadini abitanti nelle zone rurali è stato raccolto dal Nello Rampulla commissario provinciale e componente direttivo nazionale della Federazione Siciliana della caccia , componente comitato faunistico regionale. Con lui questa intervista molto significativa che deve fare mettere tutte le parti interessate attorno ad un tavolo per trovare la soluzioni più idonee. Probabilmente il Prefetto di Enna potrebbe essere la figura più adatto per organizzare un “piano di difesa” del territorio.
- Puo descriverci l’attuale situazione della popolazione di cinghiali nella regione e i principali problemi che stanno causando all’agricoltura e alla fauna selvatica?
“Una quantizzazione della popolazione di cinghiali e fenotipi non è possibile determinarla in modo preciso tuttavia si parla di diverse decine di migliaia di capi se è vero, per come si evince dagli atti della regione, che nel piano inerente il controllo per la peste suina africana (PSA) siano stati abbattuti o catturati circa 4500 capi a fronte di un piano che ne prevedeva 9.500.”
- Quali sono le principali cause dell’aumento della popolazione di cinghiali negli ultimi anni?
“A mio parere una delle cause principali dell’incremento dei suidi è da ricercarsi nel fatto che non è stata mai consentita la caccia nelle forestali ,nei parchi e nelle aree dovè preclusa la caccia.E’ in queste aree che.gli animali prolificano in modo indisturbato, senza selezione naturale non essendo presenti nelle nostre zone predatori, principalmente orsi e lupi.”
- Quali tipi di danno stanno causando i cinghiali alle colture agricole ed alla fauna selvatica?
“Per le culture agricole i danni sono molto evidenti sulle culture cerealicole, in quelle ortive ed anche alle piante a seme duro, olivicole e nei vigneti.”
- Come influiscono i cinghiali sulla fauna selvatica, in particolare sulla distruzione dei nidi della fauna migratoria è stanziale?
“Nel loro peregrinare in cerca cibo essendo tra l’altro una specie onnivora distrugge i nidi della selvaggina che nidifica a terra ( quaglie, pernici etc) inoltre nella loro continua ricerca di tuberi distruggono i cunicoli scavati nella terra dove i conigli hanno deposto i cuccioli che anche loro sono per cibo per suini.”
- Quali misure sono state adottate nel piano di prevenzione e monitoraggio dei suidi per prevenire il propagarsi della Peste Suina Africana (PSA)?
“Preliminarmente giova precisare che in atto nella nostra regione non sono stati ancora riscontrati animali infetti da PSA. Tuttavia la Regione al fine di prevenire l’eventuale insorgere di focalai ha predisposto corsi di formazione per coadiutori per il controllo del cinghiale e dei suidi inselvatichiti e riunioni di Comitato faunistico venatorio per sensibilizzare i cacciatori e attraverso il passa parola con gli agricoltori su come comportarsi in caso di avvistamento di suidi probabilmente infetti da PSA o di eventuali carcasse e come riconoscerle. L’importanza dei corsi è molto rilevante atteso che non solo dà ai partecipanti nozioni su come riconoscere i suidi infetti ma li porta a conoscenza di tutte le attivita dei suidi con particolare riguardo alla prolificazione degli stessi e come procedere all’abbattimento selettivo per non fare proliferare oltre misura il branco. ( Es. abbattere i cuccioli e verri e non la o le matriarche)”
- Può descrivere come sono organizzati i piani di abbattimento iniziati ad Enna nel mese di Giugno?
“Sono state individuate delle zone dove era stata segnalata presenza di suidi . In queste zone, sono stati autorizzati i selettori ad effettuare abbattimenti in appostamento temporaneo . I selettori hanno fornito alla Ripartizione Faunistico Venatoria le posizione.(Coordinate) da cui si potevano spostare solo per recuperare gli eventuali capi abbattuti o a fine battuta.”
- Quali sono state le principali difficoltà. operative riscontrate durante l’attuazione dei piani di abbattimento?
“Per prima cosa il fatto di non potersi muovere ha ridotto al lumicino le possibilità di individuare i punti di rimessa dei suidi che nella loro ricerca di cibo non sono abitudinari ma variano, quasi quotidianamente zona di pasturo mentre rientrano quasi sempre nella stessa rimessa, quantomeno per diversi giorni.”
- Quali sono le procedure previste per la conservazione e lo smaltimento dei cinghiali abbattuti soprattutto in caso di riscontro di positività alla PSA?
“La procedura prevede che la carcassa del suide sia immediatamente censita tramite opportuna scheda identificativa riportante il nome del selettore ed il numero della fascetta apposta al suide e fornita dalla ripartizione. La carcassa deve essere subito privata dello stomaco e dell’intestino. Deve altresì prelevarsi il campione da inviare al’Istituto di Igiene e Profilassi e quanto rimasto custodito, in luogo idoneo dal selettore fino a che non sono pervenuti i risultati del laboratorio di analisi. Se il risultato è negativo il selettore può entrare nella disponibilità del capo abbattuto, se invece il capo dovesse risultare infetto lo stesso selettore, a sua cura e spese, dovrà provvedere allo smaltimento in centri all’uopo destinati ( inceneritori o carnai) . Si precisa che la provincia di Enna ne è sprovvista. “
- Quanto è importante la presenza della forestale durante le battute di caccia e quali sono le loro principali responsabilità in queste operazioni?
“Il ruolo della Forestale è importantissimo perché vigila sul regolare abbattimento dei suidi , scheda i capi abbattuti, e trasporta gli stessi al luogo di stoccaggio.”
- Come possono essere migliorati i sistemi di identificazione e conservazione dei capi abbattuti?
“Utilizzando la forestale con la presenza di un veterinario che di stanza nel luogo di stoccaggio provvede alla verifica del capo e all’asportazione del campione al suo confezionamento e d al successivo invio all’Istituto di Igiene e Profilassi.”
- Quali sono i risultati ottenuti sinora con i piani di abbattimento ?
“Non so nelle altre province ma in quella di Enna totalmente negativo se è vero che non risulterebbe abbattuto neanche un capo.”
- Quali sono le prospettive future per la gestione della popolazione dei cinghiali nella regione?
“In atto fermo restando l’abbattimento per la PSA resta solo l’abbattimento previsto col Calendario Venatorio.”
- Cosa si potrebbe fare a livello Regionale o Nazionale per affrontare in modo più efficace questo problema?
“A livello nazionale penso che sia possibile prevedere l’abbattimento in deroga durante le giornate di silenzio venatorioe ed autorizzarne la caccia in modo vagante per tutta la stagione venatoria. A livello Regionale effetture censimenti dei capi, stabilirne il numero da abbattere, autorizzare la caccia dal 1 settembre al 31 Gennaio in forma vagante e ove a fine stagione il numero dei capi da abbattere non sia stato raggiunto spostarne la chiusura al 28 febbraio.”
- Qual’e l’impatto economico dei danni causati dai cinghiali per gli agricoltori locali?
“Ai fini della quantizzazione non ho elementi valutativi tuttavia credo che per la Regione il ristoro ai danneggiati sarà milionario.”
- Come reagisce la comunità locale alle misure di abbattimento dei cinghiali ?
“La comunità locale è ben contenta degli abbattimenti. Sono spesso loro che ci chiamano per indicarci le località dove hanno avvistato presenza di suidi.”
- Ci sono state proteste o sostegni significativi?
“Non mi è dato di sapere . Certo lamentele continue dei proprietari terrieri per.la invasione di suidi e richieste continue ai cacciatori amici di intervenire nelle loro proprietà.”
- Come collaborano le diverse autorità e organizzazioni ( ad esempio Forestale veterinari e istituto di igiene e profilassi) per affrontare questo problema ?
“Nel caso di Enna le procedure seguite dalla Ripartizione non prevedevano l’utilizzo della Forestale. Per quanto attiene Veterinari ed Istituto Igiene e Profilassi non essendo stato abbattuto ufficialmente nessun capo non hanno potuto prestare la loro opera.”
- C’è un piano di comunicazione efficace per informare la popolazione e gli agricoltori sulle misure adottate e sui risultati ottenuti?
“Non saprei”
Massimo Castagna
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