Due funzionari dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Gioia Tauro, insieme a un dipendente di una società di spedizioni, sono stati arrestati in seguito a un'operazione congiunta della Guardia di Finanza, del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (Scico), Europol e l'Antidroga. L'accusa li coinvolge in un traffico internazionale di droga, con il sequestro di oltre 2,7 tonnellate di cocaina.

I funzionari coinvolti, Antonio Pititto e Mario Giuseppe Italo Solano, sono stati in servizio ai punti cruciali dei controlli doganali, manipolando gli esiti delle ispezioni e permettendo così la fuoriuscita di ingenti quantitativi di cocaina dal porto di Gioia Tauro. Il terzo arrestato, Elisa Calfapietra, dipendente di una società di spedizioni, è stata posta ai domiciliari.

Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria-Gico di Reggio Calabria, rivelano che i funzionari facevano parte di un sodalizio criminale ora smantellato. Questo gruppo includeva il responsabile di una ditta di spedizioni, portuali corrotti e membri delle principali cosche di 'ndrangheta nell'area della piana di Gioia Tauro.

I documenti sequestrati mostrano istruzioni dettagliate fornite dai funzionari doganali ai narcotrafficanti sudamericani su come occultare la cocaina all'interno dei carichi, riducendo così il rischio di scoperta durante i controlli. Nel caso in cui la droga venisse comunque individuata, i doganieri avrebbero fornito verbali di sequestro per giustificare la perdita, evitando il pagamento pattuito con l'organizzazione criminale.

Un funzionario doganale, inoltre, avrebbe avvertito i complici di eventuali operazioni della Guardia di Finanza, cercando di prevenire arresti e sequestri. Il provvedimento cautelare è stato disposto dal gip su richiesta della Dda reggina, indicando il coinvolgimento di questi individui nel grave compromesso della sicurezza e legalità all'interno dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.