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Leonforte (EN) - L'acqua della Granfonte è potabile? Da dove sgorga?
Venerdì 4 marzo 2022 il sindaco di Leonforte comunicava alla cittadinanza la non conformità di alcuni valori dell’acqua (relativi a D.Igs n. 31/1 e s.m.), in riferimento a analisi effettuate dall’Asp presso i rubinetti di c. da Cerniglieri e Pianetti. Con provvedimento cautelativo e urgente per la tutela della salute pubblica, il sindaco ordinava dunque, a tutta la cittadinanza servita dalla rete afferente a c.da Pianetti e Cernigliere, di non usare l’acqua “per bere e cucinare”. L’ordinanza, come prevedibile, suscitava paura e smarrimento e difatti ogni supermercato veniva preso d’assalto e nel giro di poche ore risultava difficile reperire qualsiasi confezione d’acqua, liscia o frizzante. La stessa sera l’assessore Paolo Licciardo con un post su Facebook suggeriva l’approvvigionamento dell’acqua alla Granfonte: “Per chiarezza di informazione. Dal 1651 (spero di non cadere in errore) la Granfonte disseta il nostro paese. Continua a farlo anche oggi, l’acqua che vi scorre è potabile. E’ possibile approvvigionarsi direttamente alla fontana”. Quest’ultima affermazione ha scatenato un dibattito sulle origini dell’acqua della Granfonte. Da dove sgorga l’acqua della Granfonte? Da acquedotto o da sorgente?
Il dubbio ha portato un significativo numero di leonfortesi a cercare informazioni per sciogliere l’arcano e fra le più attendibili documentazioni scritte c’è la monografia: “Le fonti di Crisa” sottotitolo: “Proposta di ammodernamento delle opere di presa di convogliamento e di raccolta di potabilizzazione e di adduzione delle acque delle sorgenti “Granfonte”, “San Cristoforo” e sorgenti attigue. A cura del Comitato Ecologico Protezione Ambiente e Salvaguardia dei monumenti”. Pubblicato dal Lions Club di Leonforte nel marzo 1978. La monografia, corredata di planimetrie (una delle quali tratta dalla tesi di laurea di Pontorno Giuseppe) e dell’apporto tecnico dei dott.: Ing. Salvatore Vitale, Francesco Buscemi, Arch. Nino Mazzucchelli e Arch. Mario Pisciotta; muove da premesse storiche e studi delle condutture per addivenire a un intervento sulle sorgenti che alimentavano e salvo smentite, di cui non sono a conoscenza, alimentano la Granfonte. Le sorgenti “Granfonte” , “San Cristoforo” e sorgenti attigue. “Di alcune di esse si conosce appena il cunicolo drenante, ma non è stato mai fatto nulla, come intervento manutentorio e di sistemazione, e non si hanno precise notizie ( se non semplicemente indicative ) sul loro tracciato. Su queste sorgenti già allora si discuteva in merito all’inquinamento e alle perdite lungo il percorso. Nella monografia a chiosa di quanto sopra accennato si legge: “ A motivo degli inconvenienti cui si è fatto cenno, è diventata quasi definitiva e ci si è quasi impropriamente abituati, se non proprio addirittura rassegnati, alla classificazione di “acqua non potabile” attribuita a quella che scorre dalla Granfonte”. Dal 1978 a oggi cos’è cambiato? Sono stati effettuati ulteriori studi? E’ stata analizzata l’acqua della Granfonte? Topos identificativo di Leonforte. Io non ne sono a conoscenza e per ciò chiedo lumi al primo cittadino. A Leonforte esistono altre fonti da cui i cittadini attingono acqua, quella della “Morte” ad esempio. Dal libro del dott. Francesco Buscemi : “L’acqua nella mitologia, nelle credenze e nella storia delle fonti Eree, delle favare arabe di Tavi e delle fontane barocche di Leonforte” leggo: “ Una stradina, alla periferia di Leonforte, conduce alla fonte dei Malati da cui sgorga acqua che avrebbe qualità medicali e taumaturgiche. A questa sorgente attingono tanti leonfortesi convinti di trovare in essa aiuto per i loro malanni. Le acque dei Malati scorrendo verso la valle, si confondono con altre che affiorano nei pressi da una scaturigine detta “della Morte”. Le acque della “Morte” sono controllate? Lo sono mai state? “Bevano unanimi, l’animo, l’occhio, la gola: l’argentea linfa è tanto abbondante e salubre ora (che sgorga) da nobile fonte , resa civile per gli uomini dall’arte, dopo che è stata resa libera finalmente dai bruti. 1652. La traduzione è del prof. G. Nigrelli tratta dall’opera : “Le iscrizioni lapidarie dei monumenti leonfortesi”.
Questa è l’iscrizione incisa su pietra al centro del prospetto della Granfonte. E’ giunto il tempo di rendere edotta la cittadinanza sull’origine e la qualità dell’acqua della Granfonte?
Gabriella Grasso Libera cittadina per i diritti di Leonforte
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