Una squadra, un sogno, una vittoria che resterà nella storia del basket ennese e siciliano. La Siaz, formazione maschile di Piazza Armerina, ha conquistato con fatica, cuore e determinazione la promozione in Serie B nazionale, superando di misura la blasonata Felice Scandone Avellino con un emozionante 68-67. Un traguardo eccezionale, che premia il lavoro di un’intera comunità sportiva e che è stato celebrato con tutti gli onori oggi pomeriggio nella sala riunioni del Libero Consorzio Comunale di Enna.

A fare gli onori di casa il presidente Piero Capizzi, affiancato dal Consiglio Provinciale, che ha sottolineato il valore simbolico e sportivo di questa impresa: "La vostra vittoria ci ha resi orgogliosi di essere cittadini ennesi. È il frutto di un impegno condiviso, dalla proprietà al coach, passando per la dirigenza e ogni singolo giocatore che ha creduto fino in fondo in questo obiettivo." La Siaz è una delle quattro squadre su 96 ad aver centrato la promozione. Un risultato ottenuto "a pieni voti", ma che adesso impone nuove sfide: tra tutte, l’adeguamento del palazzetto dello sport di Piazza Armerina, attualmente non idoneo per ospitare partite del campionato nazionale. Una necessità urgente, come ha ricordato Capizzi, che riguarda anche gli altri palazzetti del territorio ennese.

Il rischio concreto è che la squadra sia costretta a trasferirsi temporaneamente a Caltagirone, che ha già offerto ospitalità. Accanto alla squadra Luisa Lantieri, vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, che ha garantito massima attenzione al tema e impegno per non spezzare il sogno: "Sono certa che con un lavoro di squadra tra Comune, Provincia e Regione riusciremo a far giocare la Siaz dove merita: a casa propria.

" Il sindaco di Piazza Armerina, Nino Cammarata, evidenzia come "Abbiamo già individuato in bilancio circa 500 mila euro per avviare gli interventi. La presenza dei consiglieri provinciali dimostra la volontà politica di sostenere la squadra."

Una vittoria che unisce, che sprona, che eleva il territorio ennese. Ora, come in campo, serve continuare a giocare insieme. Perché la promozione è solo l’inizio.

Massimo Colajanni