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Giornata della consapevolezza sull’autismo e Covid19
Lo scorso 2 aprile è stata la Giornata della consapevolezza sull’autismo. Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico, un bambino su 77 dai 7-9 anni presenta un disturbo dello spettro autistico che si manifesta maggiormente nelle persone di sesso maschile che vengono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle donne di cui desideriamo ricordarle assieme alle proprie famiglie. Molto spesso le persone con lo spettro d’autismo e le loro famiglie vengo lasciate da sole.
Una situazione che è andata peggiorando in questo ultimo anno da quando nel febbraio 2020, è venuto fuori il Coronavirus e soprattutto per tutte le famiglie che vivono in prima persona una condizione di disabilità. Il Covid19 che ha spiazzato un po' tutti, rendendo la vita più difficile. Una delle tante conseguenze legate al Covid19 è stato proprio l’isolamento che ci ha costretto a stare distanti l’uno dall’altro e a cambiare i nostri stili di vita. Si potrebbe pensare che per le persone che presentano lo spettro d’autismo sia stato più facile vivere in questo modo, in realtà non è stato proprio così, ciò che è venuto meno per loro è la routine alla quale erano abituati.
A tal proposito uno studio condotto dall’ Istituto Superiore della Sanità ha dimostrato che proprio i soggetti con questo disturbo hanno riscontrato maggiori difficoltà e stress dovuto proprio all’isolamento e al fatto che è cambiata la propria la routine e le proprie abitudini. Tutto questo ha causato non poche difficoltà alle famiglie. Situazione sulla quale è anche intervenuta la fondazione Veronesi che ha realizzato un video dove vengono suggeriti ai genitori dieci soluzioni su come gestire la situazione: come prima cosa, viene detto nel video, è necessario spiegare con parole semplici che cosa è il Coronavirus e sul perché è stato necessario rimanere a casa. Inoltre, viene suggerito di organizzare delle attività in modo da tenerli impegnati stilando un vero e proprio programma da svolgere nell’arco della giornata. Lo scopo delle attività deve essere quello di far uscire fuori da chi è affetto d’autismo il sentimento attraverso attività di scrittura, la visione di un film o svolgere dei giochi; insomma è stato necessario, e forse lo sarà ancora, inventarsi la qualsiasi affinché le persone affette d’autismo possano trascorrere le loro giornate in casa evitando l’emergere di nuove “emergenze comportamentali”, così come scrive l’Istituto Superiore della Sanità sul proprio portale. Tutte le attività, individuali o collettive, devono essere scelte in base alle preferenze del proprio bambino o ragazzo. Far svolgere ad esempio dei giochi di intrattenimento ma anche educativi. Viene inoltre consigliato al genitore di condividere con il proprio bambino o ragazzo i propri interessi.
Altro consiglio che viene dato è quello di portare avanti le terapie che svolgevano presso i centri di riabilitazione. Anche se in realtà questi, vista l’emergenza sanitaria in cui ci troviamo si sono adoperati per teleriabilitazione. I genitori, durante il lockdown sono stati impegnati (e lo sono ancora) a consultare settimanalmente i terapisti dei propri figli e mantenere i rapporti con la scuola e con i compagni con qualsiasi mezzo di comunicazione a disposizione: telefono, pc ecc. Ma tutto questo non significa che i ragazzi non devono avere i propri spazi dove poter fare ciò che desiderano. Secondo i dati raccolti in un articolo sul sole24ore dello scorso anno, proprio in occasione della Giornata della consapevolezza sull’autismo, quando eravamo in piena prima pandemia, veniva sottolineato che una persona con autismo e la sua famiglia avevano risentito maggiormente del Covid19 sia perché i rischi di essere contaminati erano più elevati, e in secondo luogo perché sono stati necessari più sostegni per aiutare le famiglie ad affrontare la situazione. Ma vediamo di capire cosa dicono gli ultimi dati Istat. In Italia, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico, 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenta un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi, che sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine.
Andrea Fornaia
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