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Un’Ora di Vita: Quando la Solidarietà Vince sulla Malattia
Non servono paroloni. Servono gesti. Quelli veri. Quelli che cambiano tutto.
È successo a Castelnuovo, in Trentino. Dentro i cancelli di una fabbrica, la X-Lam Dolomiti Spa, si è compiuto un atto che non ha bisogno di applausi, perché è già grande così com’è: silenzioso, profondo, umano.
Qui, operai e operaie hanno scelto di donare qualcosa di prezioso. Non denaro. Tempo.
Le loro ferie, i permessi, le ore accumulate. Tutto per un collega colpito dalla SLA – la sclerosi laterale amiotrofica.
Per lui. Per la sua famiglia.
Un dono che non è solo economico: è empatia concreta, è umanità viva.
Un gesto collettivo, reso possibile dall’azienda e dalla Feneal UIL Trentino Alto-Adige, grazie alla “banca ore solidale”: un meccanismo poco conosciuto ma straordinario, dove il tempo si trasforma in amore.
AISLA – l’associazione che si occupa delle persone con SLA – ha voluto ringraziare pubblicamente tutti i protagonisti di questa storia:
“Avete scelto di restare accanto, quando la malattia tende a isolare. Avete dimostrato che il lavoro può essere anche luogo di cura e comunità.”
Oggi Gezim, il collega sostenuto da tutti, è al Centro Clinico NeMO di Trento.
Le sue parole toccano l’anima:
“Posso affrontare questo momento con serenità grazie alla generosità dei miei colleghi e dell’azienda. Se sono qui, è merito loro. La SLA toglie tanto, ma mi ha restituito il valore immenso delle relazioni umane.”
La sua voce racconta di professionisti che non sono solo medici e infermieri, ma persone che si prendono cura con il cuore. Di un posto che accoglie, che protegge. Di una comunità che si stringe, che resta.
In un mondo spesso anestetizzato dall’indifferenza, questa storia è un risveglio.
Una Pasqua vera, fatta di rinascita e di umanità.
Un’ora. Un solo gesto.
E tutto cambia.
Un gesto che vale più di mille parole: la lezione di umanità della X-Lam Dolomiti
Lettera aperta ai dipendenti e al Consiglio di amministrazione di X-Lam Dolomiti Spa
Ci sono notizie che non fanno rumore, ma che meriterebbero le prime pagine. Una di queste arriva da X-Lam Dolomiti Spa, dove lavoratrici, lavoratori e dirigenti hanno compiuto un gesto che va oltre la cronaca aziendale: hanno donato parte delle proprie ferie e permessi a un collega affetto da SLA. Un gesto semplice, ma rivoluzionario, che ridà significato profondo a parole troppo spesso abusate come solidarietà, comunità, responsabilità.
AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica – ha voluto esprimere pubblicamente la propria gratitudine attraverso una lettera aperta, firmata dalla presidente nazionale Fulvia Massimelli. Le sue parole sono cariche di riconoscenza, ma anche di ammirazione per un atto che definisce "un segnale potente", capace di ispirare, commuovere e – soprattutto – far riflettere.
Perché in un mondo del lavoro sempre più individualista e orientato alla produttività, vedere un gruppo di colleghi scegliere di accompagnare un lavoratore nel suo percorso di malattia con rispetto, generosità e dignità è qualcosa di straordinario. Significa restituire umanità al lavoro, farlo tornare luogo di relazioni, di cura, di scelte etiche.
E non finisce qui. Il gesto della X-Lam Dolomiti Spa rilancia con forza il valore della “banca ore solidale”, uno strumento ancora poco conosciuto ma che meriterebbe una diffusione su scala nazionale. Un meccanismo semplice, ma capace di creare una rete di sostegno concreta intorno a chi è più fragile.
AISLA, che da oltre 40 anni è al fianco delle persone con SLA, ha riconosciuto nella X-Lam Dolomiti Spa un esempio virtuoso, una realtà capace di indicare una strada possibile per un’Italia più giusta, più coesa, più attenta alla dignità di ciascuno.
Questa non è solo una lettera di ringraziamento. È una testimonianza. È un richiamo al senso più profondo dell’essere comunità. È, soprattutto, un invito a tutti noi: prendiamo esempio. Perché a volte, per cambiare il mondo, basta cominciare da un gesto.
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