In occasione della Giornata della Trasparenza, l’Università di Siena insieme alla Prefettura senese hanno invitato il Centro Studi Med. Mez. a discutere la figura del politico e studioso ennese Napoleone Colajanni. Ne parliamo con Paolo Garofalo, fondatore e presidente del Centro Studi. 

- Avevate promesso di promuovere la figura di Colajanni con la nascita del Centro Studi e a distanza di anni pare che sia una promessa sempre più mantenuta. 

“Si, siamo abbastanza soddisfatti del lavoro di divulgazione della figura del Nostro Napoleone, come mi piace raccontarlo. Abbiamo messo su il Centro Studi per la Ricerca e la Documentazione sul Mediterraneo, a lui intitolato nel novembre del 2021 e in soli tre anni abbiamo realizzato più di 40 attività, anche all’estero, in collaborazione con 44 organizzazioni, 7 università italiane e due straniere, 160 relatori italiani e 15 stranieri” 

- Ma non tutte su Colajanni, abbiamo dato notizia anche di eventi legati al cibo ad esempio e. ai diritti umani. 

“Esatto, infatti il Centro Studi si occupa di Mediterraneo e Mezzogiorno oltre che della figura di Colajanni. Praticamente stiamo seguendo la strada che lo stesso studioso ci ha lasciato”. 

- La figura di Colajanni è molto apprezzata anche fuori dalla sua città d’origine? 

“Direi soprattutto fuori da Enna. Al Centro Studi aderiscono ad esempio l’antropologo de La Sapienza Antonino Colajanni, del ceppo familiare del Napoleone e lo storico francese dell’Università di Rouen Jean-Yves Frétigné che è il biografo principale di Colajanni, insieme a Maria Savoca e alla professoressa Gaetana Faraci dell’Università di Catania. In città la figura di Colajanni viene abbastanza celebrata ma meriterebbe essere studiata molto di più. E per questo ci stiamo attrezzando”. 

- L’ultima vostra presenza è stata quella di Siena con le relazioni tue e di Antonino Colajanni. Come mai l’Università di Siena? 

“Per una serie di eventi concatenati, che credo siano il riscontro della serietà con la quale Med. Mez. Opera. A Siena si è celebrata la Giornata della Legalità che viene organizzata dall’Università e dalla Prefettura toscana. Il Prefetto di Siena è un’ennese la Dottoressa Matilde Pirrera che si è intestata il sostegno alla diffusione del pensiero del Colajanni già dalle Giornate di Studio che abbiamo tenuto ad Enna all’Università Kore nel 2021. Quest’anno lo ha prospettato al Vice Prefetto Francesco Piano che si è occupato della Giornata della Legalità, alla Responsabile dell’Anticorruzione Beatrice Sassi, al Rettore Roberto Di Pietra e al Preside del Dipartimento di Storia dell’Unisi Gerardo Nicolosi che conoscevano bene Colajanni e sono stati ben lieti di promuoverlo dedicando al Deputato ennese, il Nostro ‘zzé Dutturi, come lo chiamavano per le strade di Castrogiovanni, l’apertura della Giornata. Tra l’altro siamo stati invitati dall’UniSi a programmare altre attività sul Colajanni. Il che è per noi un grande onore.” 

- Altre iniziative rivolte a Colajanni? 

“Stiamo definendo l’Università di Napoli e Palermo (probabilmente il Parlamento Siciliano), città dove Colajanni ha insegnato, prima di promuovere una giornata alla Camera dei Deputati dove Napoleone ha operato come Deputato, ininterrottamente per dieci legislature, dalla XVII alla XXVI, cioè dal 1890 fino alla sua morte nel 1921 e li chiederemo al Presidente del Parlamento la pubblicazione di tutti gli atti parlamentari. Inoltre stiamo promuovendo un format per le scuole superiori, da mettere a disposizione di ogni istituto scolastico dal 2025”. 

- Visti i risultati ottenuti finora sembra anche attuabile ma non vi sembra ambizioso? 

“Altroché! Certo che è ambizioso, se non lo fosse stato anche prima non ne staremmo parlando. Sarà certamente impegnativo ma Colajanni merita ogni sforzo, per la sua incredibile attualità. Credo sia ancora oggi tra i politici più freschi e innovativi in circolazione, insieme a pochissimi altri. Facciamone tesoro”. 

- Grazie per la disponibilità. 

“Grazie a Dedalo per l’attenzione che ci ha rivolto”

Filippo Giunta