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- Categoria: Società e Costume
La truffa del “mi piace”: così i cybercriminali ingannano le vittime con false promesse di guadagno
Tra le nuove insidie del web, si sta diffondendo una truffa particolarmente subdola: la cosiddetta **“truffa del mi piace”**, che sfrutta la promessa di facili guadagni in cambio di azioni semplici come mettere like su post social o iscriversi a gruppi Telegram.
«I truffatori fanno leva sulla semplicità delle operazioni e sull’apparente affidabilità dell’offerta», spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. «È così che tante persone finiscono nella rete dei malintenzionati, attratte da guadagni che sembrano immediati e sicuri».
Tutto inizia con un messaggio ricevuto via WhatsApp o Telegram, da parte di un finto recruiter. Le vittime vengono invitate a compiere azioni banali – mettere like, scrivere recensioni, commentare – ricevendo in cambio piccoli pagamenti reali. Questi primi compensi servono solo a generare fiducia e convincere la vittima a continuare.
Successivamente, scatta il vero raggiro: viene chiesto di scaricare app o iscriversi a canali esclusivi, promettendo guadagni maggiori a fronte di un piccolo investimento iniziale. Dopo alcuni bonifici da poche decine di euro, apparentemente rimborsati con interessi, arriva la richiesta più consistente. A quel punto, una volta ricevuto il denaro, i truffatori scompaiono, rendendosi irreperibili.
Dietro a queste operazioni si cela spesso anche un secondo obiettivo: il furto di dati personali e bancari, che può portare a ulteriori danni.
Per evitare di cadere in queste truffe, bastano poche ma fondamentali precauzioni:
1. Mai condividere dati personali o bancari con sconosciuti.
2. Diffidare da chi promette guadagni facili o chiede denaro per iniziare a lavorare.
3. Limitare l’aggiunta automatica ai gruppi su WhatsApp e Telegram modificando le impostazioni di privacy.
4. Segnalare subito la truffa alla Polizia Postale o alla Guardia di Finanza.
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