La neuropatia delle piccole fibre è una patologia del sistema nervoso periferico, tornata alla ribalta per il caso dell’ex modella Rossella  Moretti (nella foto), che ha raccontato di aver lasciato il lavoro a causa dei sintomi della cosiddetta “malattia delle gambe di legno”. Si tratta di una condizione non mortale ma potenzialmente molto invalidante, che provoca dolori intensi e disturbi della mobilità, soprattutto agli arti inferiori.
Il principale ostacolo alla gestione della malattia è rappresentato dalla diagnosi, spesso tardiva. L’elettromiografia, normalmente impiegata per identificare disturbi neurologici, non è efficace nel rilevare le alterazioni del sistema nervoso periferico coinvolto in questa neuropatia. La diagnosi richiede quindi metodiche complesse, non sempre disponibili nei centri di cura.
Presso la Città della Salute di Torino, dove opera il professor Adriano Chiò, la patologia viene affrontata con un trattamento sintomatico. In assenza di una cura definitiva, l’approccio terapeutico si concentra sul sollievo del dolore e il miglioramento della qualità della vita. Per arrivare a una diagnosi certa, è spesso necessaria una biopsia cutanea, esame che i pazienti torinesi effettuano in collaborazione con l’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, centro di riferimento nazionale per questa malattia.