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- Categoria: Salute e Benessere
Emergenza malaria - Il Prof. Aodi e le associazioni internazionali: "Agire subito con una strategia globale"
La malaria continua a essere una delle più gravi crisi sanitarie mondiali, con oltre 2,2 miliardi di contagi e 13,5 milioni di morti dal 2000 a oggi. Il 95% dei decessi si registra in Africa, e di questi, il 94% riguarda bambini sotto i cinque anni. A lanciare l’allarme è il Prof. Foad Aodi, medico e fondatore di AMSI, UMEM, Uniti per Unire e direttore dell’AISC, che denuncia l’indifferenza della comunità internazionale: “Uccide quanto il batterio”.
I più colpiti sono i bambini piccoli: il 74,8% dei contagiati ha meno di 5 anni. Aodi sottolinea che non bastano parole: servono azioni concrete di prevenzione, diagnosi precoce, educazione e vaccinazioni.
Nel 2022, oltre 6.600 casi sono stati registrati in Europa, quasi tutti legati a viaggi in zone tropicali. Secondo Aodi, è fondamentale rafforzare i controlli sanitari, migliorare la qualità dell’acqua e dell’aria, e potenziare i programmi vaccinali, soprattutto per i bambini.
Campagne mediatiche internazionali e iniziative delle associazioni sanitarie sono cruciali. “L’informazione è il primo vaccino contro l’indifferenza”, afferma Aodi, che invita media, esperti e società civile ad attivarsi in modo coordinato.
Aodi propone un piano internazionale articolato su più livelli: Diagnosi precoce nei Paesi a rischio; Formazione di personale locale; Vaccini gratuiti per bambini e donne incinte; Educazione sanitaria, ambientale e alimentare; Collaborazioni strutturate tra istituzioni e media; Scambio di buone pratiche e azione unitaria.
La crisi della malaria evidenzia un profondo squilibrio: l’Africa subsahariana gestisce il 24% del carico di malattie globali con appena il 3% della forza lavoro sanitaria, mentre in alcune regioni si registra meno di 1 operatore sanitario ogni 10.000 abitanti.
Aodi conclude con un messaggio forte: "La salute è un diritto umano universale". Investire in risorse umane e infrastrutture sanitarie nei Paesi più fragili è fondamentale anche per la sicurezza sanitaria globale. "Ogni bambino che muore per mancanza d’acqua pulita è una sconfitta per tutti. L’indifferenza non è più un’opzione".
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