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- Categoria: Salute e Benessere
Enna - Sanità: Com’è cambiata la Chirurgia all’Umberto I
Dal primo giugno 2022, data di insediamento del dottore Danilo Corrado Centonze quale Direttore dell’Unita operativa complessa di Chirurgia dell'Umberto I di Enna, sono stati eseguiti presso quest’ultimo e al Ferro Branciforte Capra di Leonforte, l'importante numero di 1648 interventi, dei quali 1225 in elezione e 423 in urgenza; 450 i casi di interventi per patologia oncologica.
In particolare l'equipe chirurgica diretta dal primario Centonze (formata dai medici Salvo Campagna, Debora Di Dio, Serafino Di Gregorio, Paolo Di Mattia, Riccardo. Gula, Alessio Licciardello, Chiara Passarello e Chiara Toscano), che privilegia le metodiche chirurgiche mini-invasive, ha eseguito 1150 di questi interventi con tecnica laparoscopica. Dopo questa premessa per tracciare un quadro chiaro del nuovo percorso intrapreso dalla Chirurgia del nosocomio ennese, incontriamo il primario Centonze per porgli alcune domande.
- Quali sono le principali patologie trattate chirurgicamente presso la Chirurgia dell'ospedale di Enna da lei diretta?
“Sono: i tumori dello stomaco, dell'intestino tenue, del colon, del retto, del surrene, del retroperitoneo, del fegato, delle vie biliari e del pancreas ma anche la patologia benigna e infiammatoria del colon (ovvero diverticolite, morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa); le metastasi epatiche da tumore del colon-retto; le neoplasie cistiche del pancreas; la patologia benigna della colecisti e delle vie biliari (calcolosi); la patologia funzionale dell'esofago (ernia jatale, acalasia, diverticoli esofagei, malattia da reflusso gastro-esofageo); la patologia della parete addominale (ernie e laparoceli); le patologie emopoietiche della milza.”
- Importante il numero di interventi effettuati dal suo insediamento di cui 450 riguardano patologie oncologiche, tra queste però non troviamo quelli dedicati al trattamento del tumore al seno. Perché?
“Il motivo è che i tumori al seno sono trattati – come previsto a livello nazionale – all’interno delle cosiddette “Breast Unit” che per esistere all’interno di un nosocomio devono essere accreditate a livello regionale; cosa che l’Umberto I di Enna non ha ma la direzione strategica Aziendale ci sta già lavorando. Serve un’unità dedicata composta da anatomo patologico, oncologo, radiologo e soprattutto chirurghi destinati esclusivamente a questa patologia.”
- Perché per il tumore al seno necessita un’unità dedicata e per le altre patologie oncologiche no?
“Se vuole la mia risposta personale la questione è determinata dall’impatto mediatico che il tumore al seno ha rispetto alle altre patologie. Si sta comunque andando verso il processo di accreditamento anche per altre patologie quali ad esempio il cancro al pancreas, idem per il tumore al colon-retto per in quale siamo già centro accreditato perché abbiamo portato i volumi necessari al processo di accreditamento.”
- La chirurgia generale di Enna lavora molto in laparoscopia, una tecnica mininvasiva.
“Sì, la laparoscopia è una metodica chirurgica che permette di eseguire interventi chirurgici, anche molto complessi, a “cielo chiuso” ovvero senza la necessità di praticare lunghe incisioni della parete addominale (laparotomie). Detto ciò c’è un chiarimento che va fatto. Molti non hanno ben chiaro che l’intervento oncologico – per mia estrazione formativa e professionale tratto soprattutto patologie oncologiche addominali – che tu lo faccia in open, in laparoscopia o addirittura in robotica deve avere gli stessi identici principi chirurgici. Non si può puntare alla mininvasività a discapito dei criteri oncologici che vanno sempre rispettatati. Utilizzare la laparoscopia vuol dire non praticare l’incisione dunque diminuire il dolore post-operatorio e perciò garantire un decorso migliore dopo l'intervento; una degenza ospedaliera più breve e una ripresa più veloce delle normali attività quotidiane. Il paziente si riprende più velocemente rispetto a chi subisce la classica laparotomia in open, questo è il vantaggio principale. “
- Una domanda che forse non gradirà. Com’è cambiato dal giugno 2022 – con il suo insediamento - il volto della chirurgia generale di Enna?
“La domanda non andrebbe fatta a me ma all’utenza. Detto ciò posso dirle che essendo qui da poco più di un anno, ancora purtroppo non siamo riusciti a eliminare del tutto il fenomeno della mobilità passiva ma ci stiamo lavorando! Ancora la tendenza dell’ennese, soprattutto quando si presenta una patologia tumorale, è quella di prendersi la macchina o addirittura l’aereo e andare fuori. Per cancellare questo atteggiamento non può bastare solo il mio sacrificio e/o quello della mia squadra; la gente infatti dovrebbe sapere quello che facciamo a Enna e i risultati - in termini qualitativi e quantitativi - raggiunti. Credo però che non sia l’autocelebrazione la carta vincente (l’ho sempre odiata) piuttosto sarebbe molto utile che venissero pubblicate le misurazioni delle nostre performance (alle quali siamo sottoposti) questo gioverebbe molto. La gente deve poter scegliere liberamente e con consapevolezza. Questo della mobilità passiva– devo essere sincero – è un fenomeno che rappresenta una sconfitta per i siciliani e soprattutto per gli ennesi.”
- I dati in nostro possesso ci raccontano di una nascente fiducia
“Ne siamo felici ma non basta! Restare nella propria città ha dei vantaggi enormi perché il percorso di guarigione del paziente non finisce all’interno del nosocomio, il paziente quando viene dimesso ha bisogno di una continuità di cura e spesso quando vieni seguito a centinaia di chilometri quest’ultima, per forza di cose, non può essere garantita. “
- L’ultima domanda. Lei che opinione ha del nascente IV policlinico universitario a Enna?
“Reputo che sia un valore aggiunto o che potenzialmente può divenirlo. Trasformare un’azienda ospedaliera come questa in una ospedaliera-universitaria e dunque scorporarla da un’Asp territoriale, consentirebbe una gestione più attenta e inoltre associando l’aspetto formativo, didattico e scientifico il prestigio della sanità locale aumenterebbe. Naturalmente bisognerà vedere come viene sfruttata in termini pratici questa importantissima occasione.”
Massimo Castagna e Angela Montalto
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