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- Categoria: Economia e Lavoro
Morti sul lavoro dal 2021 al 2024, Sicilia in zona rossa
Ecco il primo monitoraggio realizzato in Italia nell'ultimo quadriennio, che pone sotto i riflettori l'insicurezza e i rischi dei lavoratori, sia italiani sia stranieri:
Sul podio dell’insicurezza troviamo il Trentino-Alto Adige, finito in zona rossa per quattro anni su quattro. Ed è seguito dall’Umbria, per tre anni su quattro in zona rossa.
L'unica regione rimasta sempre in zona bianca per l’intero quadriennio, con incidenze di mortalità molto basse, è invece la Sardegna.
Alla fine dei primi sei mesi del 2024 le regioni in zona rossa, con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 15,4 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), sono: Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Campania, Emilia-Romagna e Umbria.
In zona arancione: Abruzzo, Puglia, Calabria, Lazio e Basilicata.
In zona gialla: Lombardia, Toscana, Piemonte e Liguria.
In zona bianca: Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Molise, Marche e Veneto.
Osservando le incidenze di morte per genere, si scopre che le donne rischiano meno dei colleghi maschi. Per gli uomini, infatti, l’incidenza è passata da 31 del 2021 a 24,7 del 2024. Per le donne da 4,2 a 2,8. Diversa invece è la situazione per le denunce totali di infortunio in itinere, perché sono le donne a far rilevare il dato più elevato in tutto il quadriennio.
Guardando invece alla nazionalità, l’incidenza dei lavoratori stranieri in occasione di lavoro è cresciuta da 25,7 nel 2021 a 34,1 nel 2024, mentre per gli italiani è scesa da 19,0 a 13,3.
La fascia d’età più colpita da infortuni è quella dei giovanissimi dai 15 ai 24 anni.
Per quanto concerne i settori più colpiti, nei quattro anni considerati sono stati Costruzioni, Attività Manifatturiere, Trasporti e Magazzinaggio e Commercio ad aver fatto rilevare il maggior numero di decessi.
Il lunedì è il giorno della settimana in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali sul lavoro in Italia nel 2021 (20,7% del totale) e nel 2023 (19,9%). Mentre nel 2022 (con il 19,3% del totale degli infortuni) e nel 2024 (21,2%) è il martedì il giorno più pericoloso in cui lavorare.
Foto: https://www.liguria.cgil.it/wp-content/uploads/morti-lavoro-1.jpg
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