Torregrossa (Filbi-Uila): "Mai più lavoratori senza salario. La Regione garantisca risorse, stabilità e rispetto".

Appello durante l’Esecutivo a Pergusa, nel cuore della Sicilia.

Pergusa (EN) – “Mai più lavoratori dei Consorzi di bonifica siciliani senza stipendi per colpa dei debiti degli enti regionali”. È un grido d’allarme e, insieme, una richiesta di svolta quello lanciato da Francesca Torregrossa, segretaria generale della Filbi-Uila, al termine dell’Esecutivo regionale del sindacato tenutosi questa mattina a Pergusa.

Un messaggio forte e chiaro, indirizzato alla Regione Siciliana: basta con l’insicurezza salariale e la precarietà cronica per centinaia di lavoratori, come accaduto nei mesi scorsi ad Enna, Ragusa e Agrigento, dove i dipendenti sono rimasti senza retribuzione per mesi. “Anche per questo – ha dichiarato Torregrossa – serve una riforma vera, non un maquillage, per riorganizzare il settore della Bonifica. Servono risorse certe, servizi efficienti e garanzie occupazionali, per chiudere una lunga stagione di incertezza e sfruttamento”.

Una scelta simbolica quella di Pergusa, ha sottolineato la sindacalista: "Qui, dove l’estate scorsa si è toccato con mano il dramma della siccità, si comprende il valore strategico dei Consorzi. La Sicilia non può permettersi il lusso di trascurare la bonifica idraulica e ambientale, in una terra dove l’avanzata della desertificazione è già una realtà".

Al suo fianco, Enzo Savarino, segretario della Filbi Sicilia, che ha ricordato “la battaglia sindacale per ottenere, solo pochi giorni fa, un contributo straordinario dalla Regione per coprire parte degli arretrati a Ragusa e Agrigento”. Savarino ha aggiunto: “È ora di voltare pagina con una riforma strutturale fondata su investimenti, stabilità e valorizzazione del personale”.

Un impegno condiviso anche da Nino Marino, segretario regionale della Uila Sicilia, che ha ribadito: “Lo sviluppo economico e sociale della nostra Isola passa anche dalla piena valorizzazione dell’agricoltura e dalla protezione ambientale, che non può prescindere dall’esperienza di forestali e dipendenti dei Consorzi di bonifica”.