Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che istituisce la figura dell’Assistente Infermiere, il sindacato Nursing Up, attraverso le parole del presidente Antonio De Palma, ha annunciato una ferma opposizione alla misura, definendola una “minaccia concreta” alla qualità del servizio sanitario nazionale. Secondo De Palma, si tratta di un grave errore politico e organizzativo, che introduce una figura ibrida e priva di adeguata formazione clinica, creata – ha sottolineato – solo per tamponare l’emergente carenza di infermieri, stimata in circa 175mila unità. Nursing Up contesta apertamente sia l’accordo Stato-Regioni che ha generato la nuova figura, sia il DPCM che lo recepisce, chiedendone la sospensione immediata. Il sindacato accusa le istituzioni di voler sostituire infermieri formati con operatori di supporto non qualificati, con il rischio di “dequalificare” la professione e compromettere l’assistenza ai cittadini. Particolare critica è stata rivolta anche al silenzio della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), accusata di non prendere posizione in un momento cruciale. Nursing Up ha ricordato di aver già manifestato la propria contrarietà il 18 giugno scorso, in occasione della firma del contratto collettivo 2022/2024, rifiutando l’inserimento dell’Assistente Infermiere nel CCNL. In una nota verbale allegata alla sottoscrizione, il sindacato ha definito la nuova figura come lesiva per la professione infermieristica e in contrasto con la Direttiva UE 2013/55, che stabilisce gli standard minimi per la formazione. De Palma ha annunciato che il sindacato porterà avanti la propria battaglia anche in sede europea, promuovendo azioni istituzionali e legali per chiedere il ritiro della misura, che a suo dire rappresenta l’ennesimo segnale della mancanza di una visione strategica per il futuro della sanità italiana.