Una possibile soluzione si apre nella vertenza dei 50 lavoratori dell’Irmes, azienda metalmeccanica dell’indotto della raffineria di Gela attualmente in amministrazione giudiziaria, che da venerdì scorso erano in sciopero per chiedere gli stipendi arretrati e la ricollocazione in un’altra azienda. La protesta ha fermato l’impianto, coinvolgendo anche solidarietà da parte di edili, chimici e lavoratori dei servizi. Domani si terrà un incontro tra le sigle sindacali (Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm) e la Teletrra, l’azienda incaricata della ricollocazione dei lavoratori, che resteranno in presidio davanti alla raffineria. I sindacalisti hanno sottolineato l’importanza di un esito positivo della trattativa, evidenziando però che resta da risolvere il problema delle retribuzioni arretrate da febbraio, che l’Eni, proprietaria della cassa, dovrebbe ancora pagare. Nei giorni scorsi, i sindacati hanno chiesto incontri con Prefettura e Sicindustria. Da quest’ultimo incontro è emersa la proposta di licenziare i lavoratori per permettere loro di accedere alla Naspi, ma i sindacalisti ritengono questa soluzione inaccettabile e hanno annunciato che la vertenza proseguirà fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati.