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Enna - Mensa scolastica nel caos: tra ritardi, aumenti e famiglie in difficoltà
La consigliera comunale Giusy Macaluso non usa mezzi termini nel denunciare la situazione disastrosa relativa al servizio di mensa scolastica, che sta suscitando forti proteste non solo tra i genitori degli alunni, ma anche nell'intera comunità cittadina. L’aumento delle tariffe e la gestione approssimativa del servizio hanno generato un vero e proprio terremoto amministrativo, con ripercussioni pesanti sulle famiglie.
La vicenda. ha sottolineato Macaluso, ha avuto inizio con un significativo ritardo nell’attivazione della mensa, posticipata di oltre due mesi rispetto all’inizio dell’anno scolastico. Questo ritardo è stato causato dal fallimento della gara d’appalto per l’affidamento del servizio, con la conseguente necessità di un affidamento diretto alla stessa ditta che avrebbe dovuto occuparsene fin dall’inizio. Il risultato? Un avvio tardivo a metà novembre, lasciando le famiglie in balia dell’incertezza e costringendole a far fronte a disagi enormi nell’organizzazione quotidiana.
Come se tutto ciò non fosse già di per sé un problema grave, la situazione è precipitata ulteriormente con la decisione dell’amministrazione comunale di modificare le condizioni economiche del servizio a partita già in corso.
Dopo il rientro dalle festività natalizie, i genitori si sono ritrovati con tariffe drasticamente aumentate: chi apparteneva alla fascia di reddito più alta ha visto il costo del pasto lievitare da 2,50 euro a 4,00 euro e successivamente addirittura a 5,30 euro. Ancora più grave è la decisione di eliminare la fascia di esenzione, costringendo famiglie precedentemente esentate a pagare integralmente il servizio. Un vero e proprio colpo di grazia per chi si trova in difficoltà economica.
Ci si chiede come sia possibile che l’amministrazione comunale non abbia minimamente preso in considerazione l’impatto di questi rincari sulle famiglie più vulnerabili. È inaccettabile che chi ha più figli e usufruisce del servizio non abbia potuto beneficiare di alcuna agevolazione. È altresì grave che l’unica soluzione prospettata dall’amministrazione sembri essere la rinuncia al tempo prolungato, con conseguenti difficoltà organizzative per i genitori lavoratori.
Per Giusi Macaluso questa situazione non è solo scandalosa, ma rappresenta l’ennesima dimostrazione della totale incapacità di programmazione e di una visione miope su un servizio essenziale per la comunità. La mensa scolastica non può essere considerata un semplice dettaglio amministrativo: si tratta di un pilastro fondamentale per il benessere e l’inclusione sociale degli studenti. Una gestione disorganizzata e irresponsabile finisce per danneggiare soprattutto i bambini e le famiglie che più necessitano di sostegno.
È ora che l’amministrazione smetta di proporre una narrazione edulcorata della realtà e inizi ad affrontare seriamente i problemi della cittadinanza. Le famiglie hanno bisogno di risposte concrete, non di proclami vuoti. Servono azioni tempestive ed efficaci per garantire un servizio dignitoso, accessibile e sostenibile per tutti.
A proposito di istruzione, che fine ha fatto la Casa di Giufà? Nonostante i lavori di ristrutturazione dell’immobile siano stati ultimati da mesi, non si hanno notizie sulla sua effettiva restituzione alla comunità. L’amministrazione ha intenzione di renderlo nuovamente fruibile ai cittadini o rimarrà l’ennesimo esempio di un’opera completata ma inutilizzata? La città ha bisogno di risposte, non di silenzi.
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