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Enna - La mafia ennese sotto l'influenza dei Santapaola: annullati quattro ergastoli
La mafia della provincia di Enna è ormai sotto il controllo del clan Santapaola, come confermato dalla sentenza della Cassazione emessa ieri. I giudici hanno annullato quattro ergastoli e una condanna a 30 anni per l'omicidio di Filippo Marchì, un commerciante di auto di Barrafranca, rimandando il caso alla Corte d'Appello di Catania. Tuttavia, due condanne per associazione mafiosa aggravata sono divenute irrevocabili, confermando che i fratelli Vincenzo e Giovanni Monachino, di Pietraperzia, sono i capi noti della mafia ennese, designati dai Santapaola come loro referenti.
Il delitto di Marchì, avvenuto nel 2017, è stato eseguito in un agguato mafioso, ma ora il processo dovrà ripartire con un nuovo appello. La Cassazione ha annullato le condanne a vita dei fratelli Monachino, Vincenzo Di Calogero e Gaetano Curatolo, e i 30 anni inflitti ad Angelo Di Dio, che erano stati considerati mandanti dell'omicidio. È stata inoltre annullata la condanna per Giuseppe Di Marca e Vincenzo Monachino per un furto con spaccata in un supermercato, con la scarcerazione immediata di Di Marca.
Il processo è parte dell'operazione Kaulonia, che ha rivelato i traffici criminali dei Monachino e il loro ruolo di referenti di Cosa Nostra nella provincia di Enna.
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