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Ragusa: Rischia di saltare la festa di San Giorgio
C’era una volta la Festa di San Giorgio il condottiero… fra riti, tradizione e ricordi…
Ragusa: Rischia di saltare la festa di San Giorgio
L’impossibilità di trovare notizie attendibili sul personaggio ha costretto la Chiesa a prendere progressivamente le distanze dal leggendario eroe, fino alla cancellazione della sua festa dal calendario liturgico avvenuta nel 1969, con l’ambigua classificazione voluta da Paolo VI di “memoria facoltativa”. Che poi è un po’ come dire: se volete pregatelo pure, ma anche no.
Essendo nativo di Ragusa Ibla (quindi San Giorgiano per nascita…) e per natura ottimista spero che la Festa nella mia città per il mio Santo sia fatta come da consuetudine, mi accingo a descrivere ciò che mi ricordo e ciò che so della festa e delle curiosità in merito.
Se c’è una festa religiosa a cui sono legato è la festa di San Giorgio, il martire cavaliere legato alla famosa leggenda del drago. Nell’immaginario collettivo e nel mio, sin da piccolo tra le vie della mia città natia “Ragusa Ibla”, quella leggenda mi affascinava allora come ancora oggi.
Forse da sempre nell’animo dei ragusani c’è stato lo spirito dell’avventura, il coraggio nel pericolo, la disponibilità verso gli altri specialmente se forestieri. Storia, tradizione, fede e leggenda si sono, inconsapevolmente, trovati d’accordo nell’assegnare a Ragusa, come protettore, San Giorgio martire, cavaliere senza paura.
Le leggende di San Giorgio sono numerose. L’importanza di San Giorgio in Sicilia è testimoniata da diverse chiese. In particolare, è patrono della città di Ragusa Ibla: la festa di San Giorgio conta una tradizione secolare che, ogni anno, richiama turisti e visitatori provenienti da ogni parte del mondo.
Curiosità sui simulacri di Ragusa Ibla “Il San Giorgio e l’Arca Santa”
La statua del Santo, opera dello scultore palermitano Giuseppe Bagnasco, eseguita nel 1842, è tutta di legno, la corazza e l'elmo piumato sono d’ argento geminato d'oro come pure tutte le finiture del cavallo. L'Arca Santa è opera dell'argentiere palermitano Salvatore La Villa realizzata tra il 1804 e 1808 e contiene un gran numero di reliquie, oltre a quelle del Santo Patrono.
La Festa….
La festa di San Giorgio a Ragusa si svolge nei giorni tra fine maggio e inizio giugno e tutta la comunità si raccoglie attorno al patrono principale, eletto protettore della città nel lontano 1643 con la bolla “Universa” di Papa Bonifacio VIII.
All’epoca, infatti, risalgano numerose rivalità e contrasti tra i sangiovannari, che facevano capo alla parrocchia di San Giovanni Battista, e i sangiorgiari della parrocchia di San Giorgio. I due santi per molto tempo furono considerati avversari così come scrive il Pitrè nel libro Feste patronali “per tanti secoli tennero scissi gli animi dei Ragusani”. La situazione si inasprì in seguito al terremoto del 1693 quando la città ricostruita fu divisa amministrativamente in Ragusa Ibla e Ragusa Superiore, per poi essere riunita in un unico comune nel 1926. Nonostante ciò, restò la divisione della città sotto due patroni: San Giorgio patrono di Ragusa Ibla, San Giovanni Battista di Ragusa Superiore. Questa contrapposizione fra i due Santi è stata oramai superata ed entrambi vengono festeggiati tutti gli anni con sontuose processioni.
Unico nel suo genere è il rito della “Scinnuta” del simulacro che raffigura il San Cavaliere conservato in una cappella della navata sinistra del Duomo di Ibla ( Il simulacro ritrae San Giorgio a cavallo che trafigge il dragone). Anche la città di Modica è legata al culto di San Giorgio.
La ballata del Santo nel quartiere degli Archi
Era la fine di maggio, nella mia città era la sera della festa patronale. Dopo la messa solenne partì la processione e l’uscita di San Giorgio venne accolta da migliaia di cittadini e visitatori che lanciavano in aria palloncini contemporaneamente allo scoppio dei fuochi d’artificio. Tutti noi piccoli e grandi attendevamo la “ballata del santo” che puntualmente veniva accompagnata da fragorose urla di gioia.
Dopo la ballata la processione partì per Largo Camerina dove la statua venne posta sul carro insieme all’Arca Sacra e insieme s’avviarono per le viuzze di Ibla. La gente dai balconi lanciava cascate di petali di fiori sulla processione.
Una volta arrivati ai Giardini Iblei i fedeli, che avevano portato sulle spalle il patrono, lo portarono a braccia verso piazza Duomo, accolto da un grande spettacolo di fuochi d’artificio.
Quando lessi la preghiera davanti al simulacro
Ma nella festa patronale del 1965, (io allora avevo otto anni…) il parroco della chiesa delle Anime del Purgatorio (Padre Accetta) scelse me per la lettura della preghiera davanti al Simulacro, un’emozione indescrivibile; giorni e giorni a ripetere quella preghiera che ormai sia la mia cara madre che i miei amici sapevano anche loro a memoria… In quella piazza io vestito a festa… Emozionato diedi il meglio di me per la lettura e con grande emozione alla fine fui ringraziato da un fragoroso e festoso applauso e per ben tre volte accompagnato dall’imprecazione “Viva… Viva … San Giorgio u nuostru Patrunu”.
Salvatore Battaglia
Presidente dell’Accademia delle Prefi
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