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Università - In Sicilia hub formativo per i Paesi del Mediterraneo
Fare della Sicilia una culla del Mediterraneo anche dal punto di vista formativo. È l’obiettivo del progetto Study in Sicily che porterà oltre 500 studenti stranieri a vivere un’esperienza di scambio di sei mesi (prolungabili a un anno) in un’università, un’accademia di belle arti, un conservatorio o un istituto tecnico superiore dell’isola.
L’iniziativa rientra nell’ambito della mobilità internazionale che coinvolge Paesi terzi non associati al programma Erasmus+ e che è ripartita nel 2022. Gli studenti coinvolti potranno seguire corsi erogati in lingua inglese o francese e partecipare a percorsi internazionali in Sicilia, tramite programmi europei come Erasmus+, borse di studio o tirocini professionalizzanti. La gestione diretta del progetto è a cura di Indire Agenzia nazionale Erasmus+ .
Per l’ambito istruzione superiore il progetto può contare su oltre 1,5 milioni di euro, derivati dal Fondo Sociale Europeo e dal Programma Erasmus+. Le mobilità - ancora in fase di rendicontazione - sia in uscita che in entrata, dovrebbero riguardare circa 550 studenti.
I progetti accolti sono 16 - di cui dieci nel 2020 e 6 nel 2021 - e gli istituti di istruzione superiori siciliani coinvolti sono l’università di Messina, l’università di Palermo, l’università di Catania, Unimed (Unione delle Università del Mediterraneo), il conservatorio di musica di Trapani, l’accademia delle belle arti di Palermo, il conservatorio statale di musica “A. Corelli” Messina, l’università Enna Kore e la Fondazione Its Nuove Tecnologie per il Made in Italy sistema alimentare “Albatros” di Messina.
La prima tappa per il lancio 2023 dell’iniziativa è prevista il 28 gennaio in Egitto - tra i paesi target di Study in Sicily, insieme ad Algeria, Marocco, Tunisia e Giordania - e si concluderà il 3 febbraio. La presenza in loco di una delegazione di rappresentanti dell’Indire, Regione Siciliana e degli Istituti di istruzione superiori coinvolti nel progetto permetterà agli studenti e allo staff universitario egiziano di ricevere informazioni e consulenza in loco, nell’ambito di fiere organizzate al Cairo, Luxor e Alessandria. Ma i diretti interessati possono ottenerle anche recandosi presso l’ambasciata di Italia, il consolato italiano o il centro di cultura italiana nei Paesi target.
Come sottolinea Flaminio Galli, direttore generale di Indire «l’obiettivo è creare delle occasioni di dialogo, di collaborazione e di sviluppo tra le università e gli istituti di istruzione siciliani ed egiziani, offrendo nuove opportunità di mobilità per gli studenti dei due paesi». Tanto è vero che, per incentivare la partecipazione di persone in condizioni di svantaggio economico, è prevista l’erogazione di borse di studio mirate nei settori dell’eccellenza siciliana (agricoltura, enologia, architettura, eredità culturale, settore navale e ingegneria eccetera).
https://www.ilsole24ore.com/art/in-sicilia-hub-formativo-i-paesi-mediterraneo-AEiTbraC
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