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Inarrestabile: Jennifer Lopez nei panni della madre di Anthony Robles
Una nuova sfida cinematografica per l’attrice statunitense con il film Inarrestabile (Unstoppable, nella lingua originale) dove la Lopez ha vestito i panni della madre di Anthony Robles, un ragazzo speciale che fin dalla nascita è senza una gamba. Nel film sono messi in evidenza la sua tenacia e determinazione dI Anthony non solo nello sport ma anche nella vita quotidiana.
In effetti la vita per una persona con disabilità può essere paragonata a un ring dove si ritrova a lottare contro le mille difficoltà che può incontrare, dove ci possono essere casi in cui si esce vincitori ma anche casi in cui si può essere messi a tappeto. In qualunque caso tutto questo fa parte della vita e dobbiamo essere in grado di rialzarci e andare avanti, come ha fatto Anthony che pur essendo senza una gamba si è voluto mettere in gioco.
La sua forza non viene da lui stesso ma sarà la madre a fornire il coraggio e gli strumenti necessari per affrontare le sue sfide, non solo sportive, sostenute in un secondo momento, ma quelle più importanti e forse quelle più difficili che la vita ci mette davanti. Solitamente siamo propensi a raccontare le difficoltà di chi vive in prima persona la propria disabilità, ma questa volta il film mette in evidenza anche le difficoltà che un familiare, in questo caso una madre, si ritrova ad affrontare, le sue insicurezze ma anche i suoi sensi di colpa comuni in molte donne.
Ma in molti casi, sono proprio le persone con disabilità a trasmettere il coraggio e questo è uno di questi dove la forza che possiede Anthony gli permetterà non solo di conquistare delle vittorie sportive, diventando un famoso lottatore e campione di wresting nel 2011 pur avendo una sola gamba, come scrive Cristina Losa per Tendenze di Viaggio, ma quelle ottenute nella vita, le più importanti che ciascuno di noi si ritrova ad affrontare, soprattutto chi vive una condizione di disabilità e si ritrova a dover superare gli ostacoli che la società impone. Una società che ancora oggi non è del tutto inclusiva. Il film mette in evidenza non solo le abilità del protagonista ma anche le proprie insicurezze e il timore, che ancora ha, di essere etichettato come “quello senza gamba” come si legge nell’articolo. E così ci si rende conto che ancora all’interno della società sono presenti molti pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità.
Di contro vi è la figura della madre di Anthony che lo seguirà sempre nelle sue azioni quotidiane. Nel pensare la figura di una madre o di un padre o di chiunque segue e sostiene una persona che vive una condizione d’inabilità, può essere definito come un “eroe della disabilità” come lo è Judy che fa di tutto per sostenere Anthony e per creare con lui un legame profondo e significativo. L’amore di Judy come tutte le madri sarà incondizionato indipendentemente dai successi del proprio figlio, questo gli trasmetterà una sicurezza tale che manifesterà il desiderio di averla sempre al proprio fianco durante il tour promozionale del film durante il quale parlerà della loro storia.
Ma non sarà solo la madre a giocare un ruolo fondamentale nella vita di Anthony, anche i coach del liceo e dell’università crederanno nelle sue capacità. Anche grazie ai propri coach Robles riuscirà a trasformare la sua disabilità in abilità. Per le persone che vivono una condizione di disabilità è molto importante avere accanto persone positive che trasmettono il coraggio di affrontare sfide e ostacoli che la vita ci mette davanti e chi vive una condizione di disabilità si ritrova a superarne diversi.
Come sosteneva J. Willard Marriott “gli ostacoli, le barriere sono fatte per essere superate” ma non necessariamente li dobbiamo affrontare da soli ma si può chiedere l’aiuto di chi ci vuole veramente bene, che può diventare la nostra bussola come la chiama Anthony Robles, la sua la troverà nella propria madre, solo così si può andare veramente oltre le proprie disabilità.
Andrea Fornaia
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