L'obesità, una delle principali emergenze sanitarie mondiali, richiede un'azione urgente e coordinata. Il convegno "Rischio cardiovascolare. Lotta all'obesità", organizzato a Roma da Motore Sanità, ha sottolineato l'importanza di considerare l'obesità come una malattia cronica da includere nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), richiedendo un approccio multidisciplinare.

È evidente che l'obesità colpisce circa un miliardo di persone nel mondo, con proiezioni allarmanti per il futuro. Essa è correlata a gravi patologie, tra cui malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2, e contribuisce a 57mila decessi all'anno solo in Italia. Gli esperti hanno sottolineato l'urgenza di promuovere stili di vita sani, con un focus su educazione, attività fisica e una corretta alimentazione, intervenendo precocemente a livello scolastico.

Inoltre, i nuovi farmaci hanno dimostrato di ridurre in modo significativo il peso corporeo e proteggere il cuore, ma ancora non sono pienamente accessibili. L'obesità rappresenta anche un costo economico notevole, pari allo 0,8% del PIL, con spese sanitarie e perdite di produttività significative.

Il convegno ha concluso che è necessario un approccio integrato tra prevenzione, terapie innovative e riconoscimento dell'obesità come malattia cronica nei LEA, per ridurre l'impatto sociale, sanitario ed economico di questa condizione.