Infrastrutture, porti e logistica: la Sicilia si candida a diventare hub strategico del Mediterraneo.

Palermo - Mentre si attende l’avvio dei cantieri del Ponte sullo Stretto, con ricadute economiche stimate da Uniontrasporti in oltre 23 miliardi di euro di Pil e benefici netti per 10,9 miliardi, si punta già oggi a fare sistema tra le infrastrutture esistenti e gli operatori della logistica e delle autostrade del mare. Una delle criticità segnalate dai terminalisti riguarda il traffico merci: otto camion su dieci che sbarcano in Sicilia tornano al Nord vuoti, con gravi costi per le aziende.

Un sistema logistico integrato — fatto di porti, interporti, retroporti, ZES e autoporti — può cambiare radicalmente lo scenario. Accordi tra armatori, spedizionieri e aziende di trasporto potrebbero rendere la Sicilia un punto di scalo strategico per le grandi navi container, riducendo i tempi di navigazione di 4 giorni e garantendo consegne in Centro Europa in 48 ore. Questi temi saranno al centro del convegno “Le condizioni infrastrutturali per lo sviluppo del trasporto ferroviario, stradale e marittimo della Sicilia”, promosso da Unioncamere Sicilia, Uniontrasporti e la Camera di commercio di Palermo Enna, con il patrocinio della Regione Siciliana, Italferr e l’Ordine dei Commercialisti di Palermo.

Interverranno rappresentanti delle principali realtà istituzionali e industriali del settore trasporti e infrastrutture, tra cui i vertici delle Autorità Portuali, Anas, Rfi, Italferr, Mercitalia e numerosi esperti. Il presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace, sottolinea: “Stiamo ottenendo risultati concreti grazie alla collaborazione con la Regione e Uniontrasporti.

La Sicilia, collegata con reti efficienti e supportata dagli investimenti ZES Sud, è ora sotto i riflettori degli operatori internazionali della logistica e dei trasporti”. Il convegno sarà anche l’occasione per presentare gli aggiornamenti del Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali della Sicilia e per fare il punto sugli investimenti europei, statali e regionali già attivati o in fase di progettazione. La Sicilia guarda dunque al futuro con l’ambizione di trasformarsi da isola periferica a piattaforma logistica centrale nel Mediterraneo.