Enna - Un’altra giovane vita spezzata sul posto di lavoro. Samuel Scacciaferro, operaio di 26 anni, è morto mentre stava effettuando un intervento su un impianto fotovoltaico tra Menfi e Santa Maria di Belice. La tragedia ha suscitato sgomento e indignazione tra sindacati e opinione pubblica. “Un’altra, l’ennesima morte di un lavoratore, la cui giovane vita è stata brutalmente interrotta mentre stava compiendo il proprio lavoro. Siamo stanchi di continuare a esprimere messaggi di cordoglio alle famiglie delle vittime sul lavoro.

Questa mattanza deve finire”, hanno dichiarato con fermezza Carmela Petralia, Segretaria Generale della CISL Agrigento Caltanissetta Enna, e Alessio Pistritto, Segretario della FIM CISL territoriale. Le cause dell’incidente sono attualmente oggetto di accertamenti da parte delle autorità competenti, ma il dramma si inserisce in una lunga serie di morti bianche che continuano a funestare il panorama lavorativo italiano. “Non possiamo più assistere a episodi del genere come se fossero fatalità.

La sicurezza non è una concessione, ma un diritto inalienabile – ha sottolineato Petralia – da garantire ogni giorno attraverso l’impegno condiviso delle istituzioni, delle imprese, delle organizzazioni sindacali e dei cittadini”. Il sindacato rinnova con forza la richiesta di maggiori controlli, formazione e promozione della cultura della prevenzione, soprattutto nei settori più esposti a rischio. “Ogni lavoratore ha il diritto di tornare a casa sano e salvo. A Samuel e a tutte le vittime del lavoro dobbiamo rispetto e memoria – ha concluso Pistritto – ma soprattutto un impegno costante e determinato perché simili tragedie non debbano più accadere”.