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Palermo - Beni confiscati alla mafia: servono soluzioni concrete per la gestione e il riutilizzo sociale
Affrontare le criticità nella gestione dei beni e delle società confiscate alla criminalità organizzata e proporre soluzioni efficaci per restituirli alla collettività. È questo l’obiettivo dell’incontro che si è tenuto oggi tra la Commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, e Maria Rosaria Laganà, prefetto e direttrice dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), affiancata da due dirigenti dell’ente.
Nel corso della riunione sono stati analizzati diversi nodi irrisolti. In primo piano, i lunghi tempi di assegnazione dei beni al Terzo settore, così come previsto dalla legge 109/96, che ne rallentano il riutilizzo sociale. Tra le proposte emerse, la possibilità di “rimettere in bonis” le società confiscate per reinserirle nell’economia legale. Un passaggio cruciale, sostenuto anche dalla recente misura regionale che, su iniziativa della stessa Commissione Antimafia, consente l’accesso al credito tramite l’Irfis, superando gli attuali limiti di finanziamento per queste imprese.
Un altro punto critico emerso è la necessità di un monitoraggio continuo sull’effettivo utilizzo dei beni già assegnati, da parte di Comuni e enti del Terzo settore, affinché quelli ancora sotto gestione dell’ANBSC possano trovare finalmente una destinazione sociale. Il lavoro della Commissione Antimafia proseguirà nei prossimi mesi con l’intento di rafforzare la capacità di restituzione alla collettività dei patrimoni sottratti alla mafia, simbolo tangibile di giustizia e legalità.
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