Dal 1° giugno cambia il modo in cui le Forze dell’Ordine effettuano i controlli stradali: non sarà più necessario mostrare fisicamente patente e libretto. Grazie a un nuovo sistema digitale collegato al Centro Elaborazione Dati (CED) del Ministero dell’Interno, basterà la targa del veicolo per ottenere in tempo reale tutte le informazioni sul conducente e sul mezzo. Questo avanzato strumento consentirà a Carabinieri e Polizia di rilevare istantaneamente eventuali irregolarità come revisioni scadute, fermi amministrativi, punti residui della patente e molto altro. Tuttavia, in caso di malfunzionamento del sistema o assenza di connessione, gli agenti potranno ancora richiedere i documenti cartacei. Chi non li avrà con sé rischia una multa da 42 a 173 euro. Il nuovo metodo, pensato per rafforzare i controlli e ridurre le irregolarità, si inserisce in un percorso di digitalizzazione già avviato e rende ogni posto di blocco un nodo attivo di aggiornamento del database. In questo modo, il sistema si arricchisce continuamente di dati, migliorando la sua efficacia. Nonostante il controllo capillare, la privacy è tutelata: ogni cittadino può accedere ai dati registrati su di sé e chiederne, in alcuni casi, l’anonimizzazione. Ma attenzione: le sanzioni per chi circola con veicoli non in regola saranno sempre più severe — si parla di multe fino a quasi 8.000 euro e sequestro del mezzo. In sintesi: meno burocrazia, più efficienza, ma anche più rigore per chi non rispetta le regole.