Un lungo e sentito applauso  ha saluto a Monreale l’arrivo delle salme di Andrea Miceli, Salvatore Turdo e Massimo Pirozzo, le vittime della tragica strage avvenuta nella città nella notte tra sabato e domenica scorsi. La piazza era gremita di persone, e anche la cattedrale, troppo piccola per contenere tutta l’emozione della folla, si è riempita di cittadini in lutto che hanno reso l’ultimo saluto ai giovani scomparsi.L’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi, ha presieduto le esequie, portando un messaggio di riflessione e dolore. Nella sua omelia, il religioso non ha evitato di affrontare i dubbi sulla fede che spesso si acuano di fronte a tragedie così profonde. Ha parlato di un dolore “terreno”, che toglie il fiato e che ci pone di fronte alla realtà di una società segnata dalla violenza crescente. Ha sottolineato come spesso si sia smesso di comunicare con rispetto, preferendo urlare, inveire e imporre, e come questa escalation di violenza conduca facilmente alla morte, come si vede ogni giorno nelle cronache.In prima fila, tra i partecipanti, ci sono stati i familiari delle vittime: le mamme Antonella, Giusi e Debora, i papà Mario, Giacomo e Enzo, insieme a fratelli, sorelle e nonni, tutti uniti nel dolore. Presenti anche le autorità civili, senza bandiere o stendardi, simbolo di un ultimo, rispettoso saluto alle tre giovani vite spezzate dalla follia di altri giovani.