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Enna - Rinnovo dell’Accordo Territoriale 2025-2030: cedolare secca e tutele per i piccoli proprietari
L’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari (UPPI) ha avviato le procedure per il rinnovo dell’Accordo Territoriale, aggiornando il precedente del 2019 per adeguarlo alle nuove dinamiche abitative della città e della provincia. L’espansione dell’Università Kore, i cantieri in corso e le nuove esigenze di locazione per lavoratori fuori sede hanno reso necessario un aggiornamento delle zone OMI e dei criteri di riferimento per i contratti di affitto.
Da oltre 15 anni, l’UPPI fornisce assistenza e tutela ai piccoli proprietari, consolidando una collaborazione proficua con i sindacati degli inquilini (SUNIA, SICET, UNIAT) e con UNIONCASA, a difesa dei diritti dei locatori.
Cedolare Secca: Incertezza Normativa e Impatti sul Mercato
Un nodo cruciale riguarda l’applicabilità della cedolare secca nei contratti di locazione stipulati con imprese e professionisti. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12395 del 7 maggio 2024, ha stabilito che il regime fiscale agevolato è valido anche per locazioni a conduttori aziendali, purché l’uso dell’immobile sia abitativo. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate, con l’interpello 911-7/2025, ha espresso una posizione opposta, creando un grave disallineamento interpretativo.
Questa incertezza rischia di:
- Esporre i proprietari a contestazioni fiscali e sanzioni.
- Generare blocchi nel mercato delle locazioni.
- Indebolire la fiducia dei proprietari immobiliari nella normativa fiscale vigente.
Nella provincia di Enna, l’assenza di una direttiva chiara penalizza ulteriormente i piccoli proprietari, ostacolando la locazione degli immobili con il regime agevolato e causando perdite economiche rilevanti.
L’UPPI Enna annuncia l’organizzazione di convegni e incontri per informare i proprietari sul nuovo Accordo Territoriale, evidenziando la propria identità di sindacato e prendendo le distanze da soggetti che, pur non firmando alcun accordo, si propongono come paladini della piccola proprietà, ma operano con logiche commerciali ben diverse dalla tutela sindacale.
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