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Priolo Gargallo (SR) - Crisi Eni: sindacati e politica a confronto sul futuro industriale
Martedì 18 febbraio, alle 9:30, presso il Ciapi di Priolo Gargallo (SR), si terrà un incontro pubblico promosso dalla Cgil, insieme alle categorie interessate, per discutere il piano industriale di Eni e le conseguenze della chiusura della chimica di base. Secondo il sindacato, sono a rischio 20.000 posti di lavoro tra Sicilia e Puglia, con gravi ripercussioni sull'intero comparto industriale nazionale.
L'incontro, ultimo di un ciclo organizzato dalla Cgil nei siti Eni, mira a sensibilizzare la classe politica e dirigente siciliana. Saranno presenti esponenti sindacali di rilievo, tra cui Gabriella Messina (Cgil Sicilia), Marco Falcinelli (Filctem), Barbara Tibaldi (Fiom) e Pino Gesmundo (Cgil nazionale), oltre a rappresentanti delle istituzioni, esperti e lavoratori coinvolti nella crisi.
La Cgil denuncia la decisione di Eni di chiudere la produzione a Versalis (Ragusa) dal 1° gennaio ea Priolo dal 31 dicembre 2025, senza fornire garanzie concrete per la reindustrializzazione. Il sindacato critica il governo per aver avallato questa strategia, accusando Eni di agire come un fondo di investimento privato, ignorando le conseguenze occupazionali e industriali per il Paese.
I progetti alternativi proposti da Eni, tra cui la bioraffineria e il riciclo chimico, vengono giudicati insufficienti e privi di un reale piano di sviluppo. Senza il mantenimento degli impianti di cracking, la futura bioraffineria rischia di essere inefficace e scollegata dal sistema industriale locale. Inoltre, il rischio di dipendenza economica dall'estero per etilene e propilene potrebbe comportare costi più elevati, perdita di competitività e aumento delle emissioni di CO₂.
L'incontro del 18 febbraio rappresenta quindi un momento cruciale per rivendicare un'industria sostenibile che tutela lavoratori e territori, evitando il progressivo smantellamento del settore chimico in Italia.
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